Unifarco al top nella ricerca sugli Omega 3
SANTA GIUSTINA. Lo “Studio dell’estrazione con fluidi supercritici degli acidi grassi polinsaturi dai semi di perilla“ condotto dai ricercatori Unifarco in collaborazione con l’Università di Trieste e l’Università di Padova verrà presentato da oggi a mercoledì al 14° Meeting Europeo sui Fluidi Supercritici a Marsiglia. Si tratta di uno studio sulla perilla, una pianta erbacea originaria dell’Asia. Oggi i semi di questa pianta vengono utilizzati come fonte particolarmente ricca di acidi grassi essenziali Omega-3 con effetti benefici in svariate patologie quali cardiopatia, diabete e cancro.
«Crediamo nella perilla», dice Alessandro Portolan, direttore tecnico Unifarco, «per questo abbiamo deciso di coltivarla nella nostra provincia e in altre aree adatte della Regione Veneto al fine di studiare la migliore tecnica di estrazione del suo olio. Abbiamo ottenuto risultati interessanti che ci permettono di garantire un prodotto di qualità e allo stesso tempo rispettoso dell’ambiente».
I semi di perilla usati per lo studio provengono, infatti, da coltivazioni della provincia di Belluno. Sono stati valutati scientificamente due metodi green di estrazione dell’olio di perilla: la spremitura a freddo e l’estrazione con fluidi supercritici.(l.m.)
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