Unicredit “saluta” Castion Resterà attivo il bancomat

BELLUNO
Le preoccupazioni di “Rufus” Bristot, purtroppo, erano fondate. Unicredit, infatti, ha deciso di chiudere lo sportello di Castion dal prossimo 20 luglio, lasciando attivo solo il bancomat.
Confermati, dunque, i timori degli artigiani e dei cittadini che avevano chiesto al consigliere Bristot di intercedere per conoscere il motivo della mancata riapertura dell’ufficio dopo la chiusura imposta dal coronavirus.
Secondo le analisi fatte dal gruppo Unicredit, i bellunesi non userebbero quasi più gli sportelli fisici, così si è deciso di apportare le relative correzioni. Resta, però, il disagio per i clienti: coloro che si recano nelle varie filiali per svolgere le proprie pratiche, per parlare con un addetto allo sportello dovranno recarsi negli uffici attivi in piazza dei Martiri.
«UniCredit sta realizzando un importante piano di riorganizzazione della propria rete commerciale in Italia», spiegano dal gruppo bancario, «i mutati comportamenti e le nuove abitudini della clientela in ambito bancario hanno portato, infatti, a un uso massiccio dei canali “alternativi”. Basti pensare che ad oggi, nell’area di Belluno, il 98% dei prelievi viene effettuato tramite canali evoluti (bancomat, sito internet, app, eccetera), così come il 97% dei bonifici, l’85% dei pagamenti e l’97% dei versamenti, con la conseguente e consistente riduzione dell’interazione con il canale “fisico” delle filiali».
Per questo motivo, la banca sposterà i suoi servizi alla clientela nella sede del centro storico: «In considerazione della prossimità della filiale di piazza dei Martiri, distante tre chilometri, saranno trasferiti lì i rapporti bancari della clientela e chiuderà, dal prossimo 20 luglio, lo sportello di Castion, dove però resterà operativo lo sportello bancomat».
Contestualmente, il servizio alla clientela nella filiale di piazza dei Martiri verrà rafforzato, con l’installazione di nuove strumentazioni tecnologiche che la rendono accessibile 24 ore su 24. —
f.r.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi