Belluno, viabilità ad anello e sensi unici: via alle modifiche per un traffico fluido

Il Comune pronto a sperimentare le soluzioni anti-code. In via Vittorio Veneto non si potrà svoltare a sinistra: «Abbiamo analizzato le osservazioni al piano. Ora procederemo ma gradualmente»

Alessia Forzin
Traffico in via Vittorio Veneto
Traffico in via Vittorio Veneto

Viabilità ad anello per un traffico più fluido. Divieti di svolta a sinistra in via Vittorio Veneto, la chiusura alle auto del ponte della Vittoria e del passaggio a livello di San Gervasio.

Sono le prime misure, sperimentali, che l’amministrazione adotterà per migliorare la circolazione stradale in città, attuando così alcune delle indicazioni contenute nella relazione del Piano generale del traffico urbano (Pgtu) predisposta dai tecnici cui il Comune si è affidato un anno fa.

I termini per le osservazioni al Pgtu e al Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile, sono scaduti. Cittadini, associazioni e portatori di interesse hanno avuto trenta giorni per inviarle.

«Ne sono arrivate alcune e le abbiamo analizzate», premette il vicesindaco e assessore alla mobilità, Paolo Gamba. «La maggior parte sono relative al sottopassaggio a Prade, per creare una bretella che porti sull’Agordina. Progetto che era nel Piano regolatore, è stato confermato nel Pat ma che non faremo mai. Ho intenzione di stralciarlo».

Nuovi collegamenti

Nelle intenzioni di Gamba c’è un collegamento fra la statale 50 e la regionale 203, che scenda dal Cucciolo o da Chiesurazza. Si sta lavorando per una soluzione che comporti meno disagi possibili, anche arretrando verso Belluno l’innesto sulla 50.

«Parlarne è prematuro, ora siamo concentrati sulle sperimentazioni per fluidificare il traffico sulle strade esistenti», precisa Gamba. Non sono arrivate osservazioni sui suggerimenti e le indicazioni date dai tecnici nelle loro relazioni, «quindi procederemo in questa direzione».

Sensi unici e niente svolte a sinistra

Ovvero: istituendo il divieto di svolta a sinistra in via Vittorio Veneto, fra la rotatoria del Millennium e quella di Nogarè (zona Tigotà). La rotonda all’altezza del Lidl permetterà di girare evitando di incolonnarsi sulla carreggiata. Sarà poi chiuso al traffico il ponte della Vittoria, che diventerà a viabilità pedonale e ciclabile. Chiuso anche il passaggio a livello di San Gervasio: anche in questo caso a poca distanza c’è una rotatoria, quella di Marisiga, per fare inversione di marcia.

Si punterà inoltre a creare una viabilità ad anello, dove possibile, come a Baldenich. Qui l’idea è di mettere un senso unico in via Colle, dal semaforo alla chiesa di Don Bosco. Altro senso unico, in salita, in via del Plebiscito – la strada che dallo stadio porta in via Vittorio Veneto.

All’uscita, divieto di svolta a sinistra: gli automobilisti dovranno girare a destra e affrontare la rotonda del Millennium per tornare su via Vittorio Veneto e procedere in direzione centro città (o Cavarzano).

Rotonda prima del Ponte degli Alpini

«Dobbiamo risolvere anche alcune problematiche a Cavarzano, dove al mattino e nel tardo pomeriggio il traffico è molto elevato», continua Gamba.

Le strade del quartiere vengono usate per evitare la statale. Il Pgtu prevede per questa zona la realizzazione di una rotatoria all’uscita da via Doglioni su viale Medaglie d’oro, ma anche la ridefinizione delle corsie ciclabili e stradali, con interventi di “traffic calming” (arredo urbano, isole salvagente e attraversamenti pedonali per illuminati e segnalati) in viale Giovanni Paolo I.

Difficile risolvere il nodo della Cerva, dove manca lo spazio per ampliare la rotonda e creare più corsie di marcia. La soluzione è redistribuire il traffico su percorsi alternativi, e in questo senso i tecnici suggeriscono la realizzazione della “Nuova Agordina”, la bretella di collegamento fra la 203 e la 50 di cui si parla da anni.

Tutelare i quartieri

Fra le linee strategiche del Pgtu e del Pums c’è una città a misura di persona. Non si tratta solo di rendere la circolazione più fluida, ma anche di migliorare la sicurezza e la vivibilità per pedoni e ciclisti. Vanno in questa direzione l’indicazione di definire le zone 30, creare aree pedonali, migliorare la rete ciclabile, scaricare gli assi viari di penetrazione nei centri abitati.

Per via Feltre i tecnici suggeriscono una lettura più urbana, con ridefinizione delle corsie stradali, realizzazione di una ciclabile a doppio senso, riduzione della velocità dei veicoli; funzione più ciclabile e urbana anche per via Montegrappa, spostando il traffico lungo la Sp1; interventi di “calming traffic” vanno attuati anche fra Mussoi e La Cerva.

Passando a Nogarè, si propone una zona 30, con traffico pedonale e ciclabile privilegiato, in via Ceccato e via Mondin, ma anche in via per Nogarè, strada stretta e priva di marciapiede.

All’altezza della strettoia verso piazza Lollino si suggerisce un senso unico oppure una Ztl per soli residenti. Per il centro, infine, i tecnici suggeriscono un senso unico in via Segato, da viale Fantuzzi a piazzale Cesare Battisti, con deviazione dei flussi in via Caffi e Tasso.

Sperimentazione di sei mesi

Misure che si possono attuare con costi limitati, anche se vanno previste cartellonistica e ordinanze. «Faremo delle sperimentazioni graduali», conclude Gamba. «Speriamo già prima che finiscano le scuole per valutarne l’impatto sulla circolazione».

La durata sarà di almeno sei mesi, un tempo necessario per studiarne gli esiti.

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