Una fatalità la morte di De Florian

AURONZO. Tragica fatalità. E così la Procura ha deciso di non aprire alcun fascicolo per la morte di Michele De Florian Fania Nessun colpevole, quindi, solo una sfortunata coincidenza.
E oggi si svolgeranno alle 15, nella chiesa parrocchiale di Santa Giustina a Villagrande di Auronzo, i funerali dello sfortunato sciatore cinquantottenne, che domenica pomeriggio è rimasto travolto da una valanga, mentre sciava nei pressi del Rifugio Col de Varda a Misurina.
La camera ardente è stata allestita a Calalzo, dove De Florian Fania abitava insieme alla moglie Dea Jose Demenego e ai figli Giulia e Giovanni. La famiglia ha chiesto delle offerte al Soccorso alpino, invece dei fiori.
De Florian Fania era originario di Auronzo, dove risiedono ancora la madre e il fratello ed era capo area per la provincia di Belluno della Banca Popolare dell'Alto Adige Volksbank.
Persona molto stimata e conosciuta, era grande appassionato di sci e appena trovava un momento libero si dedicava al suo hobby preferito. Domenica era andato insieme al figlio fino al Rifugio Carpi, con gli sci da alpinismo e stava rientrando a Misurina, quando la slavina lo ha investito, poco sotto il Rifugio Col de Varda, lungo un sentiero parallelo alla pista. De Florian Fania è stato recuperato dopo una quarantina di minuti privo di sensi, non respirava ed era in principio di congelamento. Trasportato all'ospedale di Treviso, visto che le condizioni meteo non avevano permesso all'elicottero di alzarsi, De Florian Fania è deceduto nella tarda serata di domenica.
Grande commozione ha destato la sua morte, sia ad Auronzo, dove è nato che a Calalzo, oltre che tra i dipendenti della Volksbank, per la quale collaborava dal 1992, prima come titolare di filiale a Santo Stefano, quindi come guida dell’intera area del Cadore e infine come responsabile di Belluno. (l.b.)
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