Imprese artigiane bellunesi, è record per l’uso dell’intelligenza artificiale

Lo dice una indagine di Confartigianato Dolomiti che sta puntando sulla formazione dei propri iscritti per l’utilizzo di questa strumentazione 

In provincia di Belluno sono 514 le imprese che utilizzano l’Intelligenza Artificiale e di queste 130 sono artigiane: quindi una impresa su quattro tra quelle che lo utilizzano è artigiana, con una media superiore a quella italiana di una su cinque: quindi a Belluno gli artigiani usano più l’IA rispetto al resto d’Italia.

Su questi temi Confartigianato Imprese Belluno sta concentrando da un paio d’anni il suo programma di formazione, puntando alla sinergia con la dilagante Intelligenza Artificiale, che ormai riguarda sempre più la vita di ciascuno e l’operatività delle imprese. 

«Numeri sicuramente confortanti – commenta il direttore di Confartigianato Imprese Belluno Michele Basso - ma non devono distrarci dalla consapevolezza che c’è ancora molto da lavoro da fare, per avvicinare le aziende alle nuove tecnologie».

Tra le applicazioni legate all'IA maggiormente utilizzate prevale la sicurezza informatica con il 22,1%, seguita da analisi documenti con il 18,3% e gestione dei rapporti con i client con il 14,9%.

Tra i processi in cui l’IA viene utilizzata, predominano la gestione economico-finanziaria con il 41,9% e il marketing, promozione digitale ed e-commerce con il 35,4%.

Tra gli imprenditori c’è grande fiducia sull’uso dell’IA: il 19,9% crede che affiancherà il personale esistente nei propri compiti migliorandone l’efficienza, il 9,4% che aumenterà la produttività anche in considerazione della riduzione dei costi del personale, il 9,2% che accelererà processi di miglioramento del personale. Ma c’è un problema di competenze.

Un terzo (34%) degli imprenditori e lavoratori autonomi infatti non si considera sufficientemente esperto nell'uso delle tecnologie digitali più recenti, tra cui l'intelligenza artificiale.

Tra le imprese che non utilizzano l’IA il 15,6% pensa che il business aziendale non possa beneficiare dell’uso delle tecnologie legate addl’IA mentre il 69,9% non sa come introdurre soluzioni di IA nel modello di business/nei processi dell’impresa. Le risorse umane diventano dunque il fattore chiave per introdurre l’IA nelle imprese. Il 13,1% delle imprese ha già assunto o intende assumere personale per la gestione delle tecnologie IA. Le imprese prevedono l'entrata di 686mila lavoratori con elevata richiesta di competenze digitali avanzate, che includono, tra le altre, l’intelligenza artificiale, pari al 12,4% del totale delle entrate.

La carenza di competenze digitali avanzate rappresenta un ulteriore vincolo alla diffusione dell’IA: il 53,5% dei profili richiesti è di difficile reperimento. In provincia di Belluno, si prevede l’ingresso di 2810 lavoratori con competenze digitali elevate (11,5% del totale delle entrate) e di questi due su tre (1820, il 64,8%) è di difficile reperimento, quindi più del dato nazionale. «La declinazione in “Intelligenza Artigiana”, che utilizziamo da un paio d’anni per i nostri programmi formativi», commenta la presidente di Confartigianato Imprese Belluno Claudia Scarzanella, «ci aiuta a trasmettere al mercato e ai giovani le potenzialità del nostro settore, laddove alla tecnologia si affiancano la creatività, la ricerca del bello, il gusto, l’estro che solo la mente umana e la mano artigiana sono in grado di immaginare e trasmettere. È ormai evidente che il mondo del lavoro cambierà sempre più velocemente e in modo drastico. Sta a noi creare la cassetta degli attrezzi perché le imprese possano essere pronte sui due aspetti: lavori che saranno sostituiti dall’IA e competenze digitali per sfruttarne le potenzialità anche nei settori dell’artigianato. Competenze che sono già una priorità: la nostra provincia di Belluno si dimostra già a buon punto come utilizzo dell’IA (ventunesima provincia in Italia), ma al contempo è oggi tra le provincie in cui è più difficile trovare personale qualificato (nona provincia per difficoltà)».

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