Un po’ di Maracanà al Museo dei Sogni

FELTRE. Dalle zolle del tempio del calcio alle terre del Museo dei sogni della cooperativa Arcobaleno, dove adesso c'è anche un po' di Maracanà. Ce l'ha portato l'arbitro di calcio Nicola Rizzoli che ha diretto la finale del campionato del mondo 2014 in Brasile, quando ha raccolto una manciata di terra che ha versato nell'ampolla delle terre di tutto il mondo, in occasione della consegna annuale dei simboli. Il fischietto bolognese è stato ospite della comunità Villa San Francesco alla cooperativa Arcobaleno ieri sera, prima di partire per Liverpool dove domani arbitrerà la squadra di Balotelli ad Anfield contro il Real Madrid di Cristiano Ronaldo in Champions league. Rizzoli è arrivato nel tardo pomeriggio, visitato la cooperativa, ha mangiato un piatto di minestrone ed è rimasto fino alle 20.30, parlando di sogni e di ricordi mondiali – uno tangibile come una zolla e tanti indelebili nella memoria - non solo a una sala gremita di persone, ma a due, con la seconda in collegamento video.
“Pietre srotolate da inquilini nel mondo” era il tema della serata, a cui oltre a Rizzoli, hanno presenziato diversi ospiti: Luigi Agnolin (ex arbitro internazionale di calcio e direttore generale del Siena), Vico Calabrò (pittore e frescante, direttore artistico della comunità di Villa San Francesco), Roberto Armienti (che da presidente della sezione Aia-Figc di Bologna tenne il corso di formazione all’arbitro Rizzoli), don Matteo Volpato (assistente Agesci di San Donà di Piave), Giancarlo Brocci (fondatore dell’Eroica e promotore del Biogiro). Sono state consegnate ad Aldo Bertelle e ai suoi ragazzi una pietra del Colle dell'Izoard, vetta dl Tour de France, a 100 anni dalla nascita di Gino Bartali; la terra prelevata il 2 ottobre dai giovani della comunità nel Giardino dei Giusti al museo Yad Vashem di Gerusalemme e quella raccolta da don Attilio Riva ai piedi dell’ulivo recentemente piantato nei giardini vaticani da papa Francesco, Shimon Peres, Abu Mazen e il patriarca Bartolomeo.
È stata accolta anche la terra di San Rossore (Pisa) a ricordo del raduno di 35 mila scout. E ancora: un pezzo di piastrella della casa di Dublino di George Bernard Show, una pietra del selciato della fondazione James Joice di Dublino e un'altra presa sulla tomba di Sligo di William Butler Yeats. Tutte raccontano storie di vite sognate, vissute, interrotte e ri-nate nel mondo in un arcobaleno di ricordi mondiali. Il ricordo del mondiale, quello di calcio, lo ha lasciato l'arbitro Rizzoli, in un'occasione, la finale del campionato di calcio, vista da 2 miliardi 400 milioni di persone. Quasi un terzo della popolazione del mondo. Mica male, come simbolo.
Raffaele Scottini
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