Un Pdl azzoppato a congresso

BELLUNO
Sarà un congresso poco affollato quello del Pdl, che si riunisce oggi a Sedico per eleggere i futuri organismi direttivi del partito. L’esito scontato per la presenza di una sola lista, e la questione delle tessere sospese renderanno poco avvincente l’appuntamento e terranno lontane diverse figure di riferimento del Pdl. Il prossimo coordinatore, Stefano Ghezze, verrà eletto soprattutto senza il gruppo dei Giovani e di molti esponenti del capoluogo, tutti esclusi dall’affaire tessere e poi fuori dal congresso per protesta. Ex An, Liberali e Giovani non saranno rappresentati nel nuovo coordinamento e questo avrà delle ripercussioni a breve, cioè in occasione delle elezioni comunali.
A bruciare è proprio la vicenda dell’iscrizione negata al partito, avvenuta in forma non regolare per 224 persone, buona parte delle quali appartenenti alla corrente che sosteneva Michele Carbogno, ma non solo. Tra chi è rimasto nel limbo ci sono anche amministratori in carica, come Fabio Da Re, assessore comunale ai lavori pubblici, pidiellino da tempo e quindi sicuramente desideroso di iscriversi anche quest’anno. «Nessuno mi ha iscritto a mia insaputa, è ovvio», dice Da Re, infastidito dall’aver visto che nel resto d’Italia tutti i casi sospetti sono stati sanati senza troppi cavilli: «Ci è ritornata anche Striscia la notizia per la seconda volta, verificando che molti dei 139 iscritti e residenti tutti al n. 10 di via Colaianni esistono davvero, ma non abitano lì e soprattutto non si sono mai iscritti al Pdl. Sembra però, come ha dichiarato l’onorevole Gregorio Fontana, che sia possibile votare solo con il documento d’identità, proprio quello che io stesso ho più volte inviato in passato per l’iscrizione a Forza Italia prima ed al Pdl poi. Ma nonostante io sia l’assessore ai lavori pubblici e allo sport della città di Belluno, nonostante io sia iscritto da sempre al partito, probabilmente qualcuno pensa davvero che il versamento in modo cumulativo, della modesta quota di 300 € sia potuto avvenire a mia insaputa. Allora è giusto che io sia stato sospeso. Ha forse ragione Orazio Da Rold, le regole sono regole, mi sembra però che spesso vengano interpretate…e non si usi sempre la stessa misura», conclude Da Re che al congresso preferirà una sciata.
Resterà a curarsi l’influenza, invece, Paolo Gamba, mentre qualcuno ironizza sul fatto che andrà a vedere una partita di beneficenza.
Tra gli esclusi eccellenti dal congresso c’è anche il capogruppo in consiglio comunale Lorenzo Bortoluzzi: «E’ colpa mia, ho fatto un errore perché ho pagato con la carta di credito di mia moglie e ho dovuto rifare tutto, ma fuori scadenza per essere elettore attivo e passivo». Bortoluzzi tuttavia commenta anche: «Come esponente di Forza Italia della prima ora non mi sento molto rappresentato dall’unica lista esistente». Poi ci sono altri casi paradossali, come quello del consigliere comunale di Sedico Daniele Fagherazzi, da sempre iscritto ad An prima e al Pdl poi. I suoi familiari sono riusciti ad iscriversi, lui invece è rientrato nel versamento cumulativo perché i bollettini erano finiti e quindi è fuori. Forse qualcuno avrà pensato che avere una moglie pidiellina non basta a dimostrare di non essere leghista: vedi il sindaco di Verona Flavio Tosi. Potrebbe, invece, aver cambiato orientamento politico tutto d’un colpo il presidente del Parco Benedetto Fiori, un altro sospeso nonostante la militanza costante e l’amicizia personale con gli ex ministri Tremonti e Prestigiacomo. Ma ci sono molti altri casi eccellenti.
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