Un malore improvviso stronca Walter De Martin

COMELICO SUPERIORE. Una notizia incredibile la scomparsa improvvisa di Walter De Martin Topranin, 59 anni, direttore della Scuola sci di Padola. Una notizia che, come un fulmine a ciel sereno, ieri ha scosso profondamente tutto il Comelico. «Aveva compiuto gli anni due giorni fa, il 19 aprile», ricordano gli amici che, solo poche ore prima, avevano festeggiato con lui il compleanno, «stava bene, era un atleta, sempre fra i primi in pista al mattino, ad insegnare ad appassionati di tutte le età. Ieri mattina all'improvviso il malore e non c'è stato nulla da fare, come hanno confermato i sanitari subito sopraggiunti».
Walter De Martin Topranin era un personaggio conosciuto e stimato, sempre attento alle ragioni dello sviluppo turistico del suo Comelico. In prima linea quando si è trattato di rilanciare gli impianti sciistici con la costruzione della nuova seggiovia quadriposto; ed anche, come leader dei maestri di sci, grande fautore del collegamento sciistico con la Pusteria, che ha seguito passo passo e che sperava fosse ben presto portato a termine. Quel Giro delle Cime che, sosteneva, «non ha eguali al mondo, perché montagne come le nostre non le ha nessuno». Ed ancora: «L'arrivo della Sextner Dolomiten di Franz Senfter è una garanzia eccezionale per il rilancio turistico di tutto il Comelico». Lo sci, oltre che un lavoro, rappresentava la sua grande passione, così come lo era l'altra sua attività, quella estiva di boscaiolo. Fiero delle sue origini, ricordava: «Da ragazzo, con mio papà Contardo e mio zio Albano, ho cominciato a tagliare alberi nel bosco ed ho avuto la fortuna, sì, dico proprio la fortuna, di vivere l'ultima stagione epica dei boscaioli. Lavoro duro, pieno di fatica, ricco di tradizione. Se chiudo gli occhi, rivedo ancora con tanta nostalgia la “lissa”, il tradizionale sistema di trasferimento a valle dei tronchi, che richiedeva un notevole lavoro di allestimento: si doveva infatti costruire un vero e proprio scivolo di legno, lungo anche 500 metri, sul quale incanalare i tronchi che, uno alla volta, venivano spinti giù e raggiungevano anche notevoli velocità». Ricordi d'infanzia e di gioventù, che lo accompagnavano anche oggi che era diventato "un boscaiolo del terzo millennio", con i piedi profondamente ancorati nel bosco, ma la testa proiettata in un mondo ormai governato dalla tecnologia. Erano cambiate, insomma, le attrezzature ed anche il modo di lavorare, ma non la sua passione per il legno. «Il legno della Val Visdende», confidava ad esempio, «potrebbe rappresentare quello che è il Brunello di Montalcino nel mondo dei vini. Ma per essere valorizzato dovrebbe diventare un marchio».
Grande il cordoglio in tutto il Comelico. Su Facebook il ricordo attonito della Scuola sci di Padola. "Oggi è venuto a mancare un amico nonché direttore della nostra Scuola sci Padola. Walter, resterai nei nostri cuori per sempre, grazie per tutto quello che hai fatto per noi. I tuoi colleghi". I funerali si terranno domani pomeriggio.
twitter@vietinas
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi