«Un inferno di fuoco che ha inghiottito i miei tre compagni»

VIGONOVO. «Me la sono cavata perché mi trovavo a circa 60 metri dal punto in cui è caduto il contenitore di acciaio fuso. Ho sentito un’onda di calore terribile e ho visto i miei compagni a terra. Se fossi stato alla loro distanza sarei morto o nelle loro condizioni. Spero tanto che se la cavino». A raccontarlo, nella casa in cui vive con la fidanzata Moira a Vigonono, ancora scosso da quello che è accaduto, è Simone Vivian (foto sopra), il giovane operaio di 35 anni ferito domenica mattina alle Acciaierie Venete. Simone lavora nel settore da 13 anni e osserva che non è la prima volta che capita un incidente simile. «Due settimane fa un carro ponte che trasportava i contenitori con l’acciaio fuso – spiega – si è bloccato. Poi tutto è ripreso in modo normale, nessun ferito, ma anche in quel caso qualcuno si era chiesto cosa fosse successo».
Ma la mente torna subito a domenica mattina: «La siviera ha come barcollato, è caduta e ha sversato 90 tonnellate di acciaio fuso in tutte le direzioni. I miei colleghi che si trovavano davanti a me a circa 10 metri sono stati investiti in pieno dall’ondata di calore e da getti di acciaio liquido a 1500 gradi. Una scena terribile». Simone ha subito chiesto aiuto. Nonostante fossimo protetti con speciali indumenti, il calore ha perforato ogni superficie che trovava. Ho sentito i miei compagni urlare dal dolore. I primi due più gravi sono finiti a terra e così anche David Di Natale che si trovava fra me e loro».
«Siamo stati soccorsi immediatamente dalla squadra di pronto intervento delle Acciaierie. Poi sono arrivate ambulanze e pompieri perché l’acciaio fuso ha mandato tutto a fuoco. Ho visto che il mio collega della Ajama, David Di Natale, aveva una ustione molto grave sulla schiena, non so quanto profonda fosse. Spero tanto che se la possano cavare anche se so che hanno ustioni che vanno dal 70 al 100 % del corpo». Simone mostra le ustioni (foto sotto). «I getti di acciaio fuso fortunatamente – spiega – non mi hanno colpito in pieno, sono stato colpito solo dagli schizzi, ma le conseguenze sono ben visibili. Mi hanno dato qualche decina di giorni di prognosi all’ospedale di Padova, ma ritornerò al lavoro con tranquillità solo quando mi diranno che lo hanno reso un posto sicuro».
Simone ha parlato con la moglie di David Di Natalei, ricoverato a Verona «Mi ha detto che è molto grave, ma sperano che ce la possa fare. Io lo spero con loro». La fidanzata di Simone, Moira Zinato tira un sospiro di sollievo: «Tante persone si sono-dice – informate di cosa era successo a Simone. Sono grata dell’affetto».
Alessandro Abbadir
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