Un caldo abbraccio alla famiglia di Manuel. La sorella: «Ora hai raggiunto la pace»

. Una comunità in lutto per la tragica morte del giovane Manuel Bratti. All’ultimo saluto in chiesa a Longarone c’era una folla che non si vedeva da anni per un funerale. Bratti era conosciutissimo in tanti ambiti, dal volontariato allo sport, passando per il mondo della scuola, dove lavorava come maestro nello Zoldano, e dell’amministrazione locale. Nei suoi 28 anni di vita aveva ricoperto molti ruoli anche a livello provinciale, facendosi ben volere per il suo carattere, ma anche per la sua intraprendenza. Logica, quindi, questa grande dimostrazione di affetto, con tantissimi amici e conoscenti che si sono stretti attorno ai genitori Giosuè e Lionella di Castellavazzo, alla sorella Cristina che lo aveva fatto diventare zio per la terza volta solo pochi giorni fa.
IL PARROCO
Durante la cerimonia ci sono stati diversi discorsi commossi, a comunicare da quello del parroco di Longarone don Augusto Antoniol, che era stato pochi mesi fa con Manuel in missione in un orfanotrofio in Africa. «Ricordo le lacrime di Manuel, che spesso nascondeva dietro un carattere esigente e volitivo. Era scoppiato a piangere davanti ai bambini in Costa d’Avorio: chissà quali ricordi si sono scatenati, visto che anche lui, fino a cinque anni, era stato orfano in Romania, fino a quando era stato adottato da una famiglia meravigliosa e da una comunità che ha gli ha permesso di esprimere al meglio le sue doti. Resterà il tanto bene, le tante cose belle e buone fatte». «Il suo è stato un gesto difficile da capire», ha detto don Augusto, «non sta a noi giudicare, ma non lo accettiamo, questo non è il coraggio buono. Quanto dolore e lacrime hai provocato oggi. Avevi una famiglia che ti amava, i nipotini che adoravi, gli amici con cui condividere le grandi passioni sportive della corsa in pista e in montagna, i tuoi colleghi e gli alunni a scuola, i bambini in Africa che ti aspettavano ancora. Eppure ti mancava qualcosa e forse noi non lo abbiamo capito, ma ti amiamo lo stesso. Ora lasci ai giovani una riflessione sul senso da dare alla vita e la voglia rischiare per il bene».
LA SORELLA
«Ha lasciato un vuoto enorme», ha detto la sorella Cristina, « ora siamo tutti più poveri: c’è un tassello mancante nella nostra vita. Ora, con il tuo ultimo volo, hai raggiunto la pace che rincorrevi. Ti vogliamo bene ieri, oggi e per sempre».
IL RICORDO DI PADRIN
«Il nostro cuore è spezzato», ha dichiarato il sindaco Roberto Padrin, con cui Bratti ha condiviso l’esperienza di consigliere comunale e ha decretato il lutto comunale sospendendo le manifestazioni e chiudendo gli uffici, «hai inciso tanto nella nostra comunità. Eri un’anima instancabile, un vulcano di idee, un’intelligenza acuta che voleva sempre mettersi a disposizione, a volte nascondendo anche le debolezze. Hai fatto tanto nel tuo percorso amministrativo, tra cui il nuovo stato comunale. Un giorno avresti potuto essere stato tu una guida, magari prendendo proprio il mio posto. Poi c’era l’atletica, la tua passione e missione di vita di cui incarnavi il valore sociale da trasmettere alle giovani generazioni. La tanta solidarietà che facevi, una restituzione generosa dell’affetto dei tuoi genitori adottivi che ti hanno accolto quando eri bambino. Negli anni, però, le troppe responsabilità sono diventate un peso, forse troppo forte. Ora sei felice anche se nessuno ha capito il perché di questa scelta. Ci mancheranno i tuoi ritardi, le tue telefonate non risposte. Forse non abbiamo fatto tutto il possibile per te ma ti abbiamo stimato e apprezzato per quello che eri».
COLLEGHI E VOLONTARIATO
Letto anche un messaggio degli amici del master universitario che hanno ricordato la passione per l’insegnamento, per diventare un “maestro che ama”. Sul feretro gli amici hanno lasciato una maglietta del gruppo Laebactes, una delle tante associazioni a cui aveva dato una mano insieme ad Atletica Longarone e Zoldo, Fidal, Pro Loco, Ana Castellavazzo, Insieme Si Può, Longarone Eventi. Poi l’ultimo viaggio verso il cimitero di Muda Maè, con le offerte devolute all’orfanotrofio “La Source” in Costa d’Avorio testimone di uno dei suoi ultimi momenti di serenità. —
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