Turismo, pronto il business plan elaborato dalla Dmo

BELLUNO. Potenziare i collegamenti interni tra le diverse aree sciistiche, ammodernare le strutture ricettive e destagionalizzare il turismo, ragionando insieme con gli albergatori. Sono alcune delle...

BELLUNO. Potenziare i collegamenti interni tra le diverse aree sciistiche, ammodernare le strutture ricettive e destagionalizzare il turismo, ragionando insieme con gli albergatori. Sono alcune delle linee programmatiche contenute nel cosiddetto business plan che la Destination Management Organization, meglio nota in sigla come Dmo della provincia di Belluno, presenterà nei prossimi giorni alla Regione per l’approvazione. Il termine ultimo di consegna è venerdì. E ieri è stato deliberato dall’intero organismo incaricato di occuparsi del turismo.

Da diversi mesi tutte le associazioni di categoria che operano nel settore del turismo, stanno lavorando per questa sorta di libro bianco in cui mettere in riga tutto quello che serve per rilanciare finalmente con i fatti e non solo a parole, come è abitudine da anni, il settore turistico. Settore che da più parti è ritenuto il futuro della provincia bellunese.

«Uno dei punti», precisa il vice presidente della Dmo, Renzo Minella, «è quello della sistemazione degli alberghi e delle strutture ricettive del nostro territorio, che sono abbastanza vecchie. Bisogna presentare ai turisti un’offerta che sia all’altezza di quello che si trova negli altri Paesi per poterli attirare qui. E per fare questo ci sono alcuni fondi europei a cui possiamo attingere nei prossimi mesi tramite la Regione. Ma è necessario avere i progetti pronti».

Inoltre “turismo in montagna” non significa più destinazione, ma esperienza. «Può essere un’esperienza culturale, storica, naturalistica e gastronomica. Il turismo in montagna non è stanziale come per il mare, ma dovremo essere in grado di offrire più cose».

Tra le esperienze rientrano anche quelle sportive come la mountain bike, o il trekking di base. «Insomma», precisa ancora Minella, «dobbiamo puntare sulla destagionalizzazione. E per superare questo ostacolo così importante per noi, dobbiamo confrontarci con gli albergatori. Non è pensabile che ci sia una ricca offerta in tutte le stagioni dell’anno, se poi in alcuni periodi le strutture ricettive sono chiuse».

Il vice presidente della Dmo, infatti, fa riferimento a una situazione sotto gli occhi di tutti. «In questi giorni c’è un boom di turisti, specie tedeschi, in occasione delle vacanze di Pentecoste. Ma se uno viene qui, trova in linea di massima gli alberghi chiusi a maggio. E allora dove li facciamo dormire questi turisti? Inoltre, dobbiamo essere in grado di attrarre anche quelle persone che arrivano a Venezia per vacanza. Dobbiamo saperci promuovere all’estero», conclude Minella. Diventa, quindi, importante conoscere cosa piace a chi vive nel Nord Europa piuttosto che nell’Est: due modelli diversi di fare turismo, che vanno intercettati.

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