Truffa dell’assegno sociale denunciati 13 stranieri

I carabinieri del nucleo investigativo hanno scoperto che percepivano i soldi nonostante fossero tornati in patria. Sono ultra 65enni africani ed europei

BELLUNO. Alcuni sono tornati in patria definitivamente, ma continuavano a ricevere l'assegno sociale dell'Inps. Altri, invece, se lo sono tenuto, seppure nei paesi di origine siano tornati per oltre un mese, periodo che fa decadere il beneficio. Alla fine i carabinieri del nucleo investigativo della Compagnia di Belluno ne hanno denunciati 13 di stranieri: rumeni, marocchini e albanesi.

Truffa aggravata ai danni dell'Inps: questo il reato contestato agli stranieri, tutti ultra 65enni (pertanto beneficiari dell'assegno sociale), in generale provenienti dal Nord Africa e dall'Est europeo. In totale, l'Inps avrebbe subito una truffa da oltre 33 mila euro.

Le indagini sono iniziate su iniziativa dei carabinieri del nucleo investigativo diretto dal tenente Luigi Presicci: hanno abbracciato un periodo compreso fra gennaio 2010 e dicembre 2012: una settantina gli stranieri controllati durante una operazione che ha riguardato un po' tutta Italia. I carabinieri di Belluno hanno concluso l'inchiesta in questi giorni, pizzicando 13 persone “fuorilegge”.

Alcuni di questi extracomunitari beneficiari dell'assegno sociale, sono addirittura rimpatriati definitivamente, ma secondo le ricostruzioni dell'Arma, continuavano a percepire il denaro, senza aver dato l’obbligatoria comunicazione agli organi competenti, così come previsto dalla legge. Altri indagati, poi, anche questi residenti in vari comuni bellunesi, continuavano indebitamente a percepire l'assegno, pur essendosi assentati dal territorio nazionale per un periodo superiore a un mese.

L'inchiesta ha coinvolto extracomunitari da Belluno a Feltre, da Auronzo a Calalzo, da Ponte nelle Alpi a Taibon Agordino. Ufficialmente si è partiti ad aprile 2012, attraverso accertamenti negli uffici dell’Inps di Belluno, nonché nelle sedi comunali dove gli stranieri risultavano risiedere (particolare che dava diritto all'assegno). Confrontando tali dati con i visti dei passaporti di circa 70 stranieri controllati, sono emersi i periodi di allontanamento dal territorio delle 13 persone denunciate; allontanamenti non comunicati all’ente che eroga l’assegno sociale. Le indagini del nucleo investigativo hanno visto la collaborazione delle stazioni carabinieri competenti per il territorio interessato, che si estende dal Feltrino al Cadore, passando per l’Agordino e il capoluogo di provincia: in totale l'inchiesta ha consentito di accertare un’indebita erogazione di denaro pubblico, avvenuta dal gennaio 2010 al dicembre 2012, pari a circa 33mila euro: è questo l'ammontare effettivo del danno subito dall’amministrazione dello Stato.

Scoperta la truffa, ai destinatari l'assegno è stato chiaramente sospeso.

Cristina Contento

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