Pontet chiuso a Belluno: si staccano sassi. Vietato anche l’accesso al Piave

Il sindaco ha firmato l’ordinanza: è pericoloso sostare sotto l’impalcato. La messa in sicurezza richiederà tempo e risorse ma Roccon lavora a un piano

Alessia Forzin
ll pontet a Borgo Piave: dalla struttura si stanno staccando sassi pericolosi per la sicurezza delle persone
ll pontet a Borgo Piave: dalla struttura si stanno staccando sassi pericolosi per la sicurezza delle persone

Sassi pericolanti sul pontet. Il ponte vecchio di Borgo Piave non è più sicuro e il sindaco non ordinanza lo ha chiuso. Da martedì 29 luglio l’accesso è vietato sull’impalcato, che negli anni è stato trasformato (anche grazie all’impegno dei cittadini della frazione) in punto di belvedere e parco urbano, dove si svolgono anche diverse iniziative per la comunità cittadina.

Ed è vietato scendere sulle rive del Piave e sostare nei pressi del pontet, perché quei conci pericolanti potrebbero staccarsi e finire per colpire qualcuno. L’area è difatti utilizzata da molti bellunesi come una sorta di spiaggia: ci si va a prendere il sole, con il ristoro dell’acqua vicina con cui rinfrescarsi nelle giornate più calde.

Il sindaco ha firmato martedì l’ordinanza a seguito di un sopralluogo fatto dal personale del Comune e della Regione Veneto (Genio Civile), durante il quale sono state verificate l’instabilità di alcuni conci facenti parte della seconda campata e la presenza di altri conci alla base della struttura.

Il pontet è manufatto storico, e proprio la sua età, unita agli eventi meteorologici avversi che lo hanno colpito negli anni, hanno provocato una situazione di dissesto che preoccupa. E che ha portato a chiudere l’accesso all’impalcato superiore e alla parte sottostante del ponte per ragioni di sicurezza. Saranno anche interdetti gli affollamenti su tutto l’impalcato, che diventa, di fatto, inutilizzabile. E lo rimarrà fino a quanto il ponte (noto anche come “ponte Zilli”) non sarà rimesso in sicurezza.

Quanto ci vorrà? Difficile dirlo. «La prima cosa da fare è una ricognizione, poi bisognerà fare un progetto di messa in sicurezza, chiamare ditte specializzate, con l’ausilio dei rocciatori, e avere il nulla osta della Soprintendenza», ricorda l’assessore ai lavori pubblici Franco Roccon.

E bisognerà coinvolgere anche il Demanio. Il ponte vecchio, infatti, ricade in parte in aree di proprietà comunale e in parte del Demanio idrico. È soggetto a vincolo culturale e ricade in un’area dove c’è un vincolo paesaggistico. Si comprende che la procedura da seguire non sarà breve né semplice, perché dovranno essere coinvolti numerosi enti.

Ma Roccon ha un piano. «Sto lavorando da mesi a un progetto complessivo, che preveda il restauro del ponte della Vittoria e del pontet», annuncia. Ci sarebbe un bando nazionale che mette a disposizione fondi, la scadenza è a settembre.

«L’anno prossimo cadono i 100 anni del ponte della Vittoria, ci piacerebbe avviare un intervento di sistemazione in quell’occasione», conclude. «Dal 2022, da quando ci siamo insediati, abbiamo sempre cercato risorse per questo intervento che riteniamo molto importante».

E, insieme, mettere in sicurezza anche il pontet, l’ultima emergenza di una città dove l’elenco dei lavori da fare si fa sempre più lungo.

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