Trovato privo di vita lo studente scomparso

Luigi De Col studiava ingegneria a Padova e mancava da casa da alcuni giorni: il cadavere è stato recuperato in fondo al torrente Turriga in valle San Mamante
Di Marco Filippi

BELLUNO. Pochi minuti dopo le 11, al campo base dei soccorsi, allestito nel parcheggio del campo sportivo di Castion, si sente un grido straziante e poi un pianto disperato, che si confonde tra le urla di incitamento di una partita di calcio che si sta giocando nel vicino rettangolo di gioco. È Damiana Luchetta che piange la morte del figlio Luigi De Col, lo studente universitario castionese di ingegnere civile all’Università di Padova, scomparso da giovedì sera. In quel momento, al campo base dei soccorsi, è arrivata via radio la notizia del ritrovamento del corpo senza vita del figlio, in un fondale del torrente Turriga, in valle di San Mamante. Attorno alla madre e al padre Renato si stringono i soccorritori ed una decina di amici di Luigi, che per tutta la mattinata, hanno vissuto con ansia l’estenuante attesa delle ricerche, nella speranza di ricevere notizie incoraggianti. Anche se, col passare delle ore, lo spettro della tragedia si faceva sempre più concreto.

Luigi mancava da casa da giovedì. I genitori lo credevano a Padova, dove studiava per la specialistica in ingegneria civile. Ma sabato pomeriggio, dopo aver notato che mancava la bicicletta da corsa del figlio ed il computer nella sua stanza era ancora acceso, hanno chiamato un compagno d’università del figlio. Gli hanno chiesto se era a Padova ma la risposta è stata negativa. A quel punto è stato lanciato l’allarme e le ricerche dello studente scomparso sono partite verso le 19 di sabato col campo base dei soccorsi allestito a Salce. Ieri mattina, vigili del fuoco e soccorso alpino hanno spostato il campo nel parcheggio degli impianti sportivi di Castion. Il ritrovamento della bicicletta da corsa dello studente universitario, da parte di un carabiniere, nei pressi della chiesetta, all’inizio dei tornanti che portano al Nevegal, hanno indotto i soccorritori a incentrare le ricerche nella valle di San Mamante. Ore di estenuanti ricerche alle quali hanno partecipato una ventina di soccorritori di vigili del fuoco e del soccorso alpino, quattro unità cinofile ed una squadra di soccorritori fluviali. Sono stati proprio questi ultimi, un team di 5 vigili del fuoco, a trovare in un fondale del torrente Turriga, in valle di San Mamante, a 550 metri di quota, il cadavere del giovane castionese.

Sull’origine della disgrazia si possono fare soltanto delle ipotesi. Luigi, che era un ragazzo atletico e sportivo, potrebbe essere scivolato nel sentiero finendo nel torrente. Negli ultimi tempi, raccontano i conoscenti, era piuttosto cambiato. Nel suo volto s’era fatto raro il sorriso e nemmeno sul profilo Facebook scriveva più.

Si era da poco laureato in ingegneria civile ed ora stava studiando per conseguire la specialistica. «Era un ragazzo molto serio ed intelligente - ricordano gli amici: in passato ha giocato a calcio nel Castion, andava in bicicletta ed era appassionato di musica tanto che suonava le tastiere. Se n’è andata una persona molto cara». Il Castion ha giocato ieri pomeriggio il match di Seconda Categoria contro il Cortina col lutto al braccio, osservando un minuto di silenzio ad inizio partita.

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