Belluno città delle rondini: sono diciotto i nidi abitati
Venerdì 30 maggio sotto i portici in centro sono stati posizionati ombrelli e tappetini anti guano: «Abbiamo censito nidi con uova o piccoli. Tornano sempre nei luoghi di nascita»

Silvia Tormen porta avanti la passione dei genitori, Giuseppe Tormen e Silvana De Col, che hanno creato il progetto “Belluno città delle rondini”.
Venerdì 30 maggio mattina ha guidato, insieme a Mauro Varaschin, entrambi ricercatori del progetto, la posa di tappetini e di ombrelli sotto i portici del centro cittadino, in corrispondenza dei nidi delle rondini. Erano presenti i partner di questa iniziativa, dal Comune con l’assessore De Kunovich, alla Provincia con la vice presidente Calligaro e la polizia provinciale, al Parco con il presidente Vigne, a Confcommercio con il presidente Doglioni.

«Abbiamo fatto il primo censimento dei nidi a metà maggio – spiega Tormen – sono stati censiti 18 nidi frequentati dalle rondini: abbiamo trovato la presenza di piccoli o le uova in dieci di questi nidi, ma la novità di questi giorni è che anche altri nidi sono adesso abitati. Insieme con Varaschin tra un mese faremo un nuovo censimento. Inoltre, con il benestare del Comune e delle altre istituzioni abbiamo aperto le pagine social “Belluno città delle rondini”. Ci sono poi altre novità che stiamo preparando».
Il progetto ha preso l’avvio del 2016, grazie alla competenza e all’entusiasmo di Giuseppe Tormen, con il primo censimento che poi è proseguito anno dopo anno, con il supporto della Polizia provinciale. Tra il 2016 e quest’anno sono stati individuati 196 nidi, molti dei quali per vari motivi non sono più utilizzati. Nel 2023 è stato accertato che 57 erano usati dalle rondini.
Per ricordare i dieci anni dall’avvio dell’iniziativa verrà organizzato a settembre un convegno dove si parlerà delle rondini presenti a Belluno ma anche di quello che accade in altre città, con uno scambio di informazioni e di dati.
«La presenza delle rondini in centro città indica che la nostra aria è pulita – spiega ancora Silvia Tormen – loro sono degli insettivori, quindi si cibano di quegli insetti che danno fastidio all’uomo. Le rondini rimangono qui da aprile a settembre, voi volano oltre il Congo e spesso purtroppo non tornano. La loro particolarità è che vogliono sempre tornare nel posto in cui sono nate».
Lorenza De Kunovich, assessore all’ambiente del Comune di Belluno, spiega il significato dell’iniziativa: «Non è stato solo un gesto pratico, ma un atto simbolico: un modo per celebrare il profondo legame che unisce la nostra città alla natura. Belluno è, da tempo, la Città delle Rondini — un titolo che ci onora e che vogliamo custodire con impegno e sensibilità. Le rondini non sono soltanto presenze eleganti nei nostri cieli: sono vere e proprie sentinelle ambientali. La loro presenza parla di un ecosistema sano, di una comunità che sa vivere in equilibrio con la biodiversità. Con la posa dei tappetini anti-guano, non intendiamo allontanarle né disturbarle: stiamo semplicemente cercando un equilibrio tra la convivenza urbana e il rispetto per il decoro degli edifici. Un piccolo intervento, sì, ma concreto e che dimostra come sia possibile coniugare la tutela dell’ambiente con la cura dei nostri spazi».
Un equilibrio tra il vivere dell’uomo e la loro presenza che non è sempre facile mantenere: spesso i nidi vengono trovati rotti, anche a causa dell’intervento dei predatori naturali non solo dell’uomo. L’appello è a rispettarle e tutelarle.
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