TRAGEDIA SULL'A27Muore ragazza di vent'anniGrave l'amica alla guida
Arianna Saviane, una ventenne di Belluno, è morta dopo uno schianto terribile. E’ ricoverata in rianimazione l’amica, Stefania Insolia. Era lei a guidare. La loro corsa è finita contro un guard-rail dopo 150 metri di inferno. Prima l’Opel Astra è andata a sbattere contro il muro divisorio dell’autostrada, poi - come impazzita - ha cominciato a rotolare
PONTE NELLE ALPI.
Piccoli frammenti di vita sull’asfalto, segni indelebili di una tragedia troppo grande. E’ piombato il gelo sull’A27, dove Arianna Saviane, una ventenne di Belluno, è morta dopo uno schianto terribile. E’ ricoverata in rianimazione l’amica, Stefania Insolia. Era lei a guidare.
La loro corsa è finita contro un guard-rail dopo 150 metri di inferno. Prima l’Opel Astra è andata a sbattere contro il muro divisorio dell’autostrada, poi - come impazzita - ha cominciato a rotolare. Una dinamica terribile, quanto spettacolare, che solo per miracolo, non ha coinvolto altri mezzi.
Chi ha assistito alla scena - un camionista di Brunico - è riuscito a fermarsi in tempo, altri hanno sterzato verso la corsia di emergenza, evitando un maxi-tamponamento.
Sull’asfalto ci sono i segni del volo, una scia di gasolio e di sangue, rottami. Tra una forchetta di plastica e alcuni film in dvd, alcuni resti irriferibili.
Dopo l’impatto - a poche centinaia di metri dall’uscita di Pian di Vedoia - cala il silenzio. Alcuni testimoni raccontano scene drammatiche e pietose: Stefania che piange e che si dispera, l’amica dilaniata, la macchina ridotta a una poltiglia scura.
Qualcuno chiama i soccorsi. Arrivano l’elicottero del Suem 118, l’ambulanza, i vigili del fuoco di Belluno e la Polizia autostradale. Tutti attoniti di fronte alla scena. E’ un velo bianco a coprire la ventenne che rimarrà al suo posto - sul lato passeggero - per quasi due ore.
Unico testimone diretto della carambola è un autista di Brunico, Giacomo Nagher: «Ho visto la macchina che mi sorpassava. Girava su se stessa, rimbalzava come una palla», racconta l’altoatesino. «Io mi sono bloccato, poi l’Opel è andata a sbattere contro il guard-rail. E’ stata una cosa irreale», dice con lo sguardo che si perde nel vuoto.
La sua testimonianza è stata subito raccolta dagli agenti coordinati dal pm di turno. Contemporaneamente è stato disposto l’alcoltest sulla ragazza che si trovava alla guida. Una formalità che servirà a sfatare ogni dubbio.
Alle otto, i familiari della giovane risultavano ancora irreperibili. Poi il nulla osta della Procura.
Difficile ricostruire gli ultimi istanti prima dell’incidente. Prematuro, almeno per il momento, parlare di eventuali responsabilità anche se i rilievi sono proseguiti fino a tarda ora. Il testimone - l’autista altoatesino - è stato già avvertito che in caso di necessità sarà sentito anche dal pm.
Stefania Insolia, dal canto suo, ha riportato varie fratture. Nonostante fosse cosciente all’arrivo dei sanitari, le sue condizioni - una volta al San Martino di Belluno - non sono apparse buone. La ventenne ha trascorso la notte in rianimazione assistita dai suoi familiari dopo essere stata sottoposta a una Tac celebrale. La prognosi rimane riservata, ma sarebbe fuori pericolo di vita.
La notizia del decesso della ragazza è stata comunicata ai genitori, residenti a Belluno, dopo le 22. Di certo, la giovane aveva le cinture regolarmente allacciate. Ad azionarsi anche gli air-bag ma solo quelli laterali. Resta lo smarrimento per una vita troppo breve, finita tra un guard-rail e un muro di cemento
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