Torre del Campanon riaperta al pubblico «Giornata storica per città e turismo»

Alta 34 metri e con 138 scalini offre una vista a 360 gradi Il restauro ha voluto rispettare la scala che risale al ’400 
Raffaele Scottini

/ feltre

Trentaquattro metri di altezza, 148 scalini e una vista panoramica a 360 gradi dalle finestre sulla cima. Da oggi la torre del Campanon è aperta per la prima volta al pubblico, se si esclude la visita straordinaria ormai più di dieci anni fa in occasione alla Mostra dell’artigianato (ma si poteva salire indossando il caschetto a piccolissimi gruppi). Il simbolo della città, finora inaccessibile per la mancanza delle condizioni di sicurezza della scala interna in legno, viene restituito ai feltrini e offerto ai visitatori grazie a un’operazione da 350 mila euro iniziata nel dicembre 2019 e terminata ieri con un rush finale per completare la costruzione del ballatoio esterno che unisce la casa del custode con la torre. È possibile accedere al Campanon acquistando la Totem card che consente l'ingresso anche agli atri siti e musei inseriti nel circuito culturale.

RISTRUTTURAZIONE

È stato eseguito un restauro molto attento per mantenere l’integrità della scala originaria Quattro-Cinquecentesca e del parapetto, inserendo elementi di consolidamento e protezione in ferro. Le travature sono state pulite, è stato rifatto il tetto conservando tutti i pezzi – numerati e riposizionati – ed è stata messa in sicurezza la campana. Rimessa a nuovo anche la grande scatola che contiene le funi al centro della torre.

MOMENTO STORICO

«Rendere fruibile quello è a tutti gli effetti il simbolo della città, la torre alta del Colle delle Capre, era un obiettivo che ci siamo posti dall’inizio», esordisce il sindaco Paolo Perenzin. «I feltrini attendevano da tanto tempo che fosse visitabile il Campanon. Ci si affaccia non soltanto su Feltre, ma su tutta la porzione di Valbelluna dai quattro punti cardinali», prosegue. «La torre dell’Orologio è aperta già dal 2018 e ora si completa il progetto Interreg Italia-Austria partito nel 2016. Ringrazio il Gal Prealpi Dolomiti che ha fatto da raccordo per il reperimento delle partnership e tutta la parte degli uffici del Comune».

PERCORSO D’ACCESSO

L’ingresso avviene dalla fine della salita Ramponi dal fabbricato adiacente alla torre. Da una scala esterna si entra nell’edificio, dove si trova la stanza con la biglietteria per poi proseguire attraverso una scala interna per raggiungere il secondo piano e da lì uscire sul ballatoio esterno in legno da percorrere per entrare nel Campanon.

«C’è stato il restauro e consolidamento delle opere, che per lo più sono in legno», spiega l’assessore ai lavori pubblici Adis Zatta. «L’accessibilità è cambiata, perché prima la scala aveva un attacco a terra, mentre adesso si entra tramite l’edificio a fianco della torre e si accede in quota per andare poi su. È stata effettuata la manutenzione straordinaria del tetto ed eseguita una ripulitura generale. Nella parte sommitale sarà possibile guardare fuori dalle finestre attraverso la rete di protezione anticaduta», aggiunge Adis Zatta. «Complessivamente si tratta di un intervento di restauro conservativo, ma anche di messa in sicurezza e adeguamento del corpo portante della scala».

LA TORRE AMICA DELLE RONDINI

«Su sollecitazione di alcune associazioni animaliste, abbiamo messo dei nidi per i rondoni», aggiunge la dirigente del settore Gestione del territorio Enrica De Paulis. «Il Campanon è stato storicamente un luogo dove i rondoni tornano dopo un giro lunghissimo». —

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