Tormen e Ferrini se ne vanno dal gruppo sull’ospedale

. Il sindaco di Taibon Silvia Tormen e il vice sindaco di Falcade Gianni Ferrini lasciano il gruppo di lavoro sulla sanità in polemica con il sindaco di Livinallongo Leandro Grones e accusando il direttore generale Usl Rasi Caldogno di non aver mantenuto l’impegno ad incontrare i sindaci dopo le elezioni.
La decisione della Provincia di procedere con l’iter per la ristrutturazione del pronto soccorso di Agordo ha degli strascichi in vallata. Il braccio di ferro durato 15 mesi fra i sindaci agordini da una parte e l’Usl (e di conseguenza la Regione) dall’altra è stato vinto dalla seconda che giovedì, con la firma del direttore generale Adriano Rasi Caldogno, ha approvato lo schema di convenzione con la Provincia per l’utilizzo dei 2,5 milioni di euro dei Fondi di confine per la ristrutturazione del pronto soccorso di Agordo (agibilità entro il 31 agosto 2023).
Dall’Agordino, tuttavia, non era mai arrivato il via libera. L’unica posizione ufficiale risale al marzo 2018. «Daremo i soldi – avevano detto i sindaci – ma quando avremo garanzie sul ripristino del laboratorio analisi che l’Usl ha smantellato».
Garanzie che non sono mai giunte in questi mesi nei quali non si è mai svolto nemmeno un incontro ufficiale tra i sindaci e Rasi Caldogno.
Elementi che hanno convinto anche gli amministratori più battaglieri che il laboratorio analisi fosse irrecuperabile, ma che, tuttavia, ci fossero ancora dei margini per una trattativa per ottenere qualcos’altro dal momento che l’investimento veniva fatto con soldi dei Comuni.
«A metà aprile – racconta il sindaco Tormen – si è svolto un incontro in Unione montana convocato dal presidente Fabio Luchetta su sollecitazione del sindaco di Cencenighe, Mauro Soppelsa. In quella sede è emersa da parte di alcuni la necessità di rinunciare al laboratorio analisi perché inottenibile e perché comunque c’erano altri servizi importanti carenti. L’idea che avevamo sviluppato come gruppo di lavoro (formato in quel momento da Tormen, Ferrini, Grones e Siro De Biasio, sindaco di Alleghe, ndr) era di chiedere l’auto medicalizzata anche dopo le ore 20 e la ristrutturazione di una palestra per la fisioterapia in tempi brevi».
Secondo Tormen in quella sede i sindaci chiesero all’allora sindaco di Agordo, Da Roit, di contattare Rasi Caldogno per un incontro. «Dopo alcuni giorni – spiega Tormen – Da Roit ci ha detto che aveva sentito Rasi e che questi non voleva incontrare i sindaci uscenti, ma i nuovi. Ma dopo le elezioni non c’è stato alcun incontro».
Intanto, però, Usl e Provincia si sono accordate. «Nessuno è contrario alla sistemazione del pronto soccorso – dice Luchetta – ma credo si sia persa un’occasione per sedersi a un tavolo e chiedere una contropartita in favore dell’ospedale. A perdere è stato il territorio agordino».
L’accordo raggiunto tra Usl e Provincia è stato tuttavia approvato da Grones che si è detto fiducioso sulla base delle garanzie ricevute.
«Di quali garanzie parla? – chiede Tormen – da chi le ha avute? Di fronte a questo modus operandi io e Gianni Ferrini diamo le dimissioni dal gruppo di lavoro (in cui resta il solo Grones, ndr) così si liberano altri due posti vista la corsa spasmodica alle sedie cui si sta assistendo in questi giorni in Agordino». —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi