Testamento biologico da giugno
BELLUNO. Da giugno sarà possibile depositare al Comune di Belluno il proprio testamento biologico. Con una delibera del consiglio comunale dello scorso 27 dicembre è stato infatti costituito il registro delle «Dichiarazioni anticipate dei trattamenti sanitari» e approvato il relativo regolamento. In attesa della messa a regime, il Comune ha organizzato due incontri informativi: sabato quello dedicato agli operatori sanitari e oggi alle 20, in sala Bianchi a Belluno, la serata rivolta alla popolazione. «In assenza di una normativa nazionale specifica in materia», ha precisato Francesca De Biasi, presidente della III Commissione consiliare, che si occupa appunto di sanità e scuola, «il Comune di Belluno ha deciso di attivarsi. Il percorso non è stato difficile, ma molto riflettuto e pensato. L’abbiamo portato due volte in Commissione e la delibera è stata approvata dal consiglio comunale all’unanimità».
Il testamento biologico, come descritto dal Comitato nazionale di bioetica, è «un documento con il quale una persona, dotata di piena capacità di comprendere, esprime la sua volontà circa i trattamenti a cui desidererebbe o non desidererebbe essere sottoposta nel caso in cui, nel decorso di una malattia o a causa di traumi improvvisi, non fosse più in grado di esprimere il proprio consenso o il proprio dissenso informato».
Un tema eticamente sensibile, molto attuale e dibattuto. «L’Ordine dei medici della provincia e il direttore generale dell’Usl 1 Pietro Paolo Faronato hanno apprezzato il modo in cui si è mosso il Comune. ll Comitato etico Usl 1 ha espresso il proprio parere positivo», ha aggiunto De Biasi. «Inoltre sono già diversi gli altri Comuni bellunesi che si sono “fatti vivi” con noi. Riteniamo che la decisione di istituire questo registro sia un’apertura dal basso da parte delle amministrazioni verso i cittadini, che vengono così tutelati anche nei momenti più difficili, in questo caso il fine vita». All’incontro hanno preso parte anche il sindaco di Belluno Jacopo Massaro, il presidente emerito del Comitato regionale per la bioetica Paolo Benciolini, la coordinatrice della Commisione della Federazione nazionale dell’Ordine dei medici per lo Studio e la rivisitazione del Codice deontologico Roberta Chervesani, oltre al presidente dell’Ordine Umberto Rossa, al direttore del reparto di Anestesia del San Martino Davide Mazzon e a Luigi Pais De Mori, presidente Collegio infermieri Ipasvi.
Stasera con il sindaco, De Biasi, Rossa e Mazzon ci sarà anche Anna Favero, responsabile Servizi demografici del Comune. «Lo scopo degli incontri è far riflettere sul tema e informare», ha detto ancora De Biasi. «Il regolamento comunale per il registro spiega le modalità con cui è possibile presentare il testamento biologico: dai primi di giugno i cittadini potranno trovare sul sito o negli uffici tutte le informazioni. Chi decidere di depositare la propria dichiarazione può scegliere fino a due persone fiduciarie».
«Il principio di autodeterminazione che regge il testamento biologico», ha sottolineato Benciolini, «non significa essere lasciati soli. L’alleanza terapeutica rivendica infatti un rapporto, soprattutto di fiducia. Non dobbiamo poi dimenticare che chi è malato o in fine vita sceglie per primo, ma la scelta è riflettuta insieme alla costellazione familiare che lo circonda».
Martina Reolon
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