Tentata estorsione da 113mila euro per la casa
CORTINA. Voce alta e pugni sul tavolo. Parole perentorie come «questi soldi devono saltar fuori. Noi battiamo tutto il pomeriggio e stiamo qui finché i soldi non saltano fuori». Tentata estorsione da 113mila euro all’immobiliarista Gianluca Gaspari da parte di tre uomini: uno è Mauro Beraldo che ha già patteggiato nell’udienza preliminare del 22 settembre dell’anno scorso. Sono invece a processo Umberto Bortolozzo e Matteo Furlanetto, quello che al telefono si era spacciato per Matteo Alessi (e per questo gli viene addebitata anche la sostituzione di persona).
Il 30 giugno 2014 Furlanetto aveva contattato Gaspari e fissato un appuntamento nella sede della Bella Italia Real Estate con il pretesto di comprare un appartamento. Il 2 luglio si era presentato all’incontro con Bortolozzo, spiegando di essere stato inviato da Beraldo, il titolare della General Contract di Cortina, che diceva di vantare un credito di tutti questi soldi e che la persona alla quale chiederli era proprio Gaspari.
La discussione nell’ufficio di quest’ultimo è degenerata e, secondo l’accusa, si sarebbe arrivati a toni di voce elevati, pugni battuti sulla scrivania e messaggi molto diretti. Alessi, in realtà Furlanetto, telefona meno di un’ora dopo, chiarendo ancora meglio il concetto. L’estorsione non è riuscita perché Gaspari è andato dai carabinieri a denunciare i tre uomini e si è costituito parte civile con gli avvocati Dalle Mule e Gandin.
Tutti sono accusati di tentata estorsione. Furlanetto e Beraldo anche di sostituzione di persona: Furlanetto si è spacciato per Alessi e Beraldo per il titolare dell’azienda, mentre in realtà era solo un dipendente di Luca Menardi Ruggeri (che è solo parte offesa). La segretaria di Gaspari era presente quel giorno, ma lavorava in un ufficio vicino e aveva la porta socchiusa: aveva ricevuto la chiamata del sedicente Alessi e quel giorno aveva sentito effettivamente i toni diventare più aspri. A un certo punto, il suo principale dev’essere andato a fare una fotocopia e uno dei due ospiti l’ha seguito.
I carabinieri ampezzani hanno raccolto la denuncia e svolto le indagini, dalle individuazioni fotografiche al controllo delle utenze telefoniche degli attuali imputati difesi da Cornaviera e Patelmo (in aula Schillaci). Conclusi i testi del pubblico ministero Rossi, nella prossima udienza del 28 marzo saranno sentiti quelli della parte civile e delle difese.
Gigi Sosso
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