Sulla chiesa sarà montata una copertura provvisoria

SOSPIROLO. Chi rompe paga, ma non vale per il vento. Tocca ora alla Parrocchia fare la stima dei danni che, nella mattinata di giovedì, la perturbazione denominata “Attila” ha causato alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo, strappando circa 300 metri quadrati della copertura in lamiera del tetto.
Un danno complicato da calcolare e, soprattutto, da riparare, vista la tipologia dell’intervento necessario. E intanto si corre ai ripari con soluzioni tampone, con i vigili del fuoco che dopo aver provveduto, già giovedì sera, alla rimozione del materiale pericolante e, ieri, alla messa in sicurezza dell’edificio utilizzando una speciale autoscala arrivata da Venezia e dotata di una “volata” di 37 metri, tra oggi e lunedì applicheranno una copertura provvisoria in lamierato per proteggere il tavolato (una sezione di circa 20 per 15 metri) rimasto esposto alle intemperie sulla falda del lato ovest della chiesa. «Per il momento abbiamo optato per un intervento provvisorio, tamponeremo la parte scoperta con lamiere per superare l’inverno. Nel frattempo valuteremo una soluzione definitiva», spiega il parroco don Alfredo Levis. «Serviranno circa 300 metri quadrati di lamiere, per qualche centinaio di euro, e sarà necessario il noleggio di una piattaforma di notevoli dimensioni, che ci costa ben 500 euro al giorno più ci sarà il compenso degli operai. L’assicurazione dovrebbe coprire parte delle spese e anche dalla Curia dovrebbe partecipare alle spese, dato che ha già fatto un sopralluogo, garantendo sostegno».
Non arriveranno, invece, aiuti dal Comune, come conferma il sindaco Mario De Bon. «Purtroppo non possiamo garantire sostegni economici in questo caso. Cerchiamo di vigilare piuttosto sulla sicurezza: entro domani i vigili del fuoco dovrebbero togliere le transenne. Certo, non si tratta di un intervento semplice: la copertura è particolare e ha una pendenza notevole, per questo è anche difficile stimare il danno».
«Quello che è curioso», ricorda don Alfredo Levis, «è che ha retto la parte vecchia mentre quella più nuova, oggetto di un intervento nel 1985, non ha resistito all’impeto del vento».
La chiesa è comunque di nuovo agibile: già ieri pomeriggio si è potuto celebrare un funerale e le funzioni riprenderanno regolarmente. Una parte interna resterà invece chiusa al pubblico, in quanto è ancora possibile la caduta dall’alto di materiale e cocci di vetri, in seguito alla rottura di una vetrata da parte di una lamiera penzolante. Non è così per la provinciale: Veneto Strade avvisa, infatti, che la Sp 12, nel tratto che va da Sospirolo a Volpez, rimarrà totalmente chiusa al traffico fino a revoca, proprio per i lavori di messa in sicurezza alla copertura.
Federico Brancaleone
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