Stemma e gonfalone simboli per le nuove generazioni

LONGARONE. La fusione dei comuni si rafforza attraverso i suoi simboli con la presentazione ufficiale del nuovo gonfalone e stemma che racchiudono insieme le comunità di Longarone e Castellavazzo. La cerimonia si è svolta in municipio alla presenza di gran parte dell'amministrazione comunale, del consiglio comunale del ragazzi guidato dal mini sindaco Luna Salvador, delle scuole del territorio accompagnate dai docenti e dal dirigente scolastico Massimo Pisello e della cittadinanza. Al consigliere Manuel Bratti e all'assessore Piera De Biasi il compito di spiegare l'iter storico e araldico della nuova effige scelta dal consiglio comunale all'unanimità nel luglio 2014 e approvata in via definitiva dalla Presidenza del consiglio dei ministri in primavera.
«Il nuovo stemma che ricalca quello che era di Castellavazzo», spiegano, «raffigura la torre della Gardona, storico confine tra Cadore e domini della Serenissima con in cima il serpente che rappresenta il dio antico Esculapio, testimonianza dei reperti romani presenti in massa a Castellavazzo e legato alla Val Serpentina al confine con Ospitale. I colori sono l'unione del giallo e blu di Longarone con il rosso e bianco di Castellavazzo. Il vecchio stemma di Longarone era il leone rampante, ideato nel 1876 e ispirato alla famiglia nobiliare Mazzolà senza una precisa connotazione con il territorio, per questo il vecchio stemma di Castellavazzo, approvato da un decreto del 1929, è storicamente molto più importante e con forti richiami con la nostra zona».
Il sindaco Roberto Padrin e il vice Sonia Salvador, ex primi cittadini dei due comuni pre fusione, si sono soffermati invece sugli aspetti politici: «Questo è un momento emozionante», spiega Salvador, «che ci ricorda un iter partito nel 2013. All'epoca ci fu un compromesso: il nome restava Longarone mentre il simbolo sarebbe stato ereditato da Castellavazzo, data la sua origine molto più antica». «L'esperienza della fusione», aggiunge Padrin «è stata frutto di un percorso costitutivo e nel nostro caso decisamente veloce. Ci sono stati aspetti positivi e ovviamente qualche criticità ma il bilancio non può che essere soddisfacente. Abbiamo quasi “fatto scuola”: ora sono chiamato spesso a parlare del nostro caso, l'altra sera ero a Domegge per la proposta di tentativo di fusioni nel centro Cadore». Presentato anche il nuovo logo in ferro battuto che sarà posto nella facciata del municipio, opera donata dall'artigiano di Codissago Giuseppe Levis con la colorazione a cura di Adriano Zanella e la collaborazione della ditta Michele De Francesch che ha offerto i colori. Il parroco don Gabriele Bernardi ha benedetto il lavoro, frutto di passione e volontariato, che ora sostituirà il vecchio leone rampante, che andrà “in pensione” insieme agli altri gonfaloni e stemmi delle due ex amministrazioni fuse. (e.d.c.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi