Case di comunità nel Bellunese, inaugurata la prima all’ospedale di Agordo
Sono quattro le strutture che sorgeranno nel territorio dell’Ulss 1 Dolomiti. Lavori al termine a Belluno, a Pieve e Feltre in corso di realizzazione

Sono quattro le Case della comunità che dovranno sorgere in provincia di Belluno.
La prima, quella di Agordo, per cui sono stati spesi 2,5 milioni di euro (di cui 500 mila euro da fondi del Pnrr) è stata inaugurata a luglio al primo piano del Corpo C dell’ala ovest dell’ospedale locale. L’équipe è formata dai medici di medicina generale di continuità assistenziale, sette infermieri, personale di supporto socio sanitario e amministrativo e gli assistenti sociali.
Ad oggi i servizi operativisono il punto unico di accesso, l’ambulatorio dell’infermiere di famiglia, quello del medico di base, il servizio di continuità assistenziale diurna, l’ambulatorio specialistico con la presenza del medico e della psicologa del servizio di Cure palliative, l’assistenza domiciliare infermieristica e lo sportello amministrativo con funzione di orientamento dell’utente e di gestione delle pratiche inerenti la protesica.
Ma la sua attività non si concluderà qui: è previsto infatti l’aumento non solo della specialistica ambulatoriale per le patologie prevalenti, ma anche dei servizi infermieristici e diagnostici di base.
In dirittura di arrivo la casa di comunità di Belluno che costerà 5,5 milioni di euro di cui 3.770.177 euro derivanti da finanziamenti del Pnrr e troverà posto in parte del complesso monastico cistercense dei santi Gervasio e Protasio ristrutturato all’interno dell’area dell’ospedale del capoluogo.
L’inaugurazione dovrebbe avvenire tra la fine del 2025 e l’inizio 2026. Costerà, invece, 1.750.000 euro (1,5 milioni da Pnrr) la Casa della comunità di Pieve di Cadore. Sarà realizzata mediante la ristrutturazione completa di un fabbricato in disuso nella frazione di Tai. I lavori sono ancora in corso.
Infine, la struttura di Feltre che costerà 4.064.354 euro (500 mila euro da Pnrr) sorgerà ai piani terra e primo dell’edificio denominato ex casa di cura Bellati che è in corso di riqualificazione. Qui alcuni servizi sono già partiti.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi