Stalla all’avanguardia da mezzo milione nella valle di Lamen

Ieri il taglio del nastro all’azienda della famiglia Giacometti Bonan: «C’è ancora speranza per l’agricoltura di montagna»
Di Roberto Curto

FELTRE. Taglio del nastro che ha il sapore della speranza quello tagliato ieri mattina per inaugurare ufficialmente la nuova stalla della famiglia Giacometti in Valle di Lamen. La storica azienda agricola condotta da Bruno e Novella, supportati in modo sempre più importante dal figlio Roberto, scommette sul futuro dell’agricoltura di montagna, dove la passione può andare a braccetto con la redditività. Un segnale importante per l’agricoltura locale, che segue altre iniziative analoghe come quella di Luca Cuffaro che durante l’estate ha avviato un’azienda agricola a Lamon. I giovani alla riscoperta del settore primario, dunque. E ieri sono stati tanti a stringersi attorno ai Giacometti per salutare questo momento felice.

Un anno di lavori per un investimento di mezzo milione di euro, tanta manodopera in economia e il fondamentale sostegno dell’Avepa, l’agenzia regionale che ha finanziato il 70 per cento dell’operazione.

Una stalla all’avanguardia, quella che va ad affiancare quella originaria, abbattuta solo in parte per fare spazio alla nuova struttura. Una stalla realizzata secondo le ultime concezioni, con il bestiame che godrà di una certa libertà all’interno della stalla, un separato re per il letame, impiantistica di ultima generazione fornita dalla ditta Rota di Cremona e una architettura che consente alla luce di filtrare generosamente. «Quasi tutta la parte in legno», spiega Roberto Giacometti, «ce la siamo costruita io e mio padre mentre la struttura in cemento è stata realizzata dall’impresa Taita. Siamo molto soddisfatti del risultato finale».

L’azienda Valle di Lamen ha una dotazione ormai di 85 capi di bestiame, condotti all’alpeggio durante i mesi estivi e accuditi d’ora in avanti in questa nuova stalla durante i mesi freddi. L’assessore del Comune di Feltre, Valter Bonan, ha dedicato il suo intervento all’eccellente mix individuato dalla famiglia Giacometti nella gestione dell’azienda agricola: «Qui ci sono tutti gli elementi per farci sperare in un futuro positivo per l’agricoltura di montagna: ci sono la cura e il rispetto per il territorio, c’è la passione che si tramanda da padre in figlio, c’è la massima attenzione nella cura degli animali e della terra e c’è un prodotto finale di grande qualità. È la dimostrazione che l’agricoltura non è solo fatica, ma anche soddisfazione dal punto di vista economico».

Il parroco don Severino Cecchin ha celebrato la messa e benedetto la struttura. Poi un ricco rinfresco e il brindisi benaugurale con gli augurio della comunità e di Lattebusche.

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