“Sos Animali Feltre” alla ricerca di un tetto per i gatti abbandonati

I Comuni dicono no alla concessione di edifici pubblici e le volontarie fanno appello ai privati per una soluzione

FELTRE. Stanno cercando disperatamente un caseggiato, una cascina, una vecchia stalla, insomma un rustico di qualche tipo se non una casa vera e propria e non utilizzata dai proprietari, per sistemare in sicurezza gli animali, in netta prevalenza gatti, in stato di abbandono. La neonata associazione “Sos animali Feltre” che si è costituita da poco e ha chiesto alla Regione il riconoscimento come onlus, è fatta di donne di buona volontà che contribuivano al benessere degli animali custoditi nell’ex gattile del Casonetto, la vecchia colonìa di proprietà dell’Usl chiusa perché giudicata inagibile dopo la tempesta Vaia.

Adesso hanno fondato questo sodalizio che fa capo, come referente, a Rosanna De Cet. E si sono messe alla strenua ricerca di un riparo che possa essere adeguato, almeno nelle condizioni minimali, per la custodia delle bestiole. «Al momento gli animali trovati sul territorio, quasi tutti in condizioni di scarsa cura, li prendiamo e li teniamo nelle nostre case e in quelle di persone che si offrono. È ovvio che nessuna di noi può permettersi di prendersene in carico tanti per non costituire altre colonie che poi rischiano di sfuggire ai necessari controlli, a partire dalla custodia che deve prevedere condizioni di sicurezza per gli animali e non arrecare disturbo ai vicini di casa», si dice dalla neonata associazione animalista.

«Così abbiamo cominciato a girare per i comuni di Feltre e quelli limitrofi, come Seren e Cesiomaggiore, e ci siamo messe in contatto con i sindaci per avere una proposta di collocazione dei gatti abbandonati o un’indicazione. Gli amministratori coinvolti hanno detto una cosa che risponde al vero, per la legge e gli standard previsti: edifici pubblici, ammesso che ce ne siano disponibili a una distanza compatibile rispetto ai centri abitati, non possono essere ceduti per questa destinazione d’uso, se non sono a norma. Così stiamo battendo la strada del privato, cercando di coinvolgere persone che amino gli animali affinché offrano o indichino una possibile soluzione».

Il fenomeno dei gatti maltrattati, cioè privati nei loro bisogni primari, incustoditi e inselvatichiti di conseguenza, è sempre presente. E la primavera, che è il periodo più fecondo per le cucciolate, è arrivata. «Adesso siamo in attesa di recuperare i gattini che vengono letteralmente buttati via subito dopo il parto e che si trovano, su segnalazione, mezzi morti un po’ ovunque. Anche per questo stiamo correndo contro il tempo. Di un riparo asciutto avremmo bisogno subito. Ed è anche per questo che facciamo appello a chiunque possa offrirci una soluzione». —

L.M.

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