Solidarietà Veneto: adesione di Asca al fondo pensioni

AGORDO
Ora i lavoratori di Asca potranno aderire anche al Fondo pensione di solidarietà Veneto versando pure la parte del welfare aziendale non utilizzata per altri scopi. È il frutto dell’accordo siglato ieri dall’amministratore unico di Asca, Maria Chiara Santin, e dalle parti sindacali (Andrea Fiocco, Mario De Boni e Marianna Pasini rispettivamente per la Cgil, la Cisl e la Uil Funzione pubblica, e Simone Centa per la Cisl Fisascat).
Come noto l’Azienda speciale consortile agordina-Asca (che gestisce la Rsa di Agordo) applica il contratto Uneba. «Tale contratto», spiega però l’azienda, «non ha un accordo nazionale per un fondo pensione, anche se se ne sta discutendo. Finora, dunque, i lavoratori potevano accedere soltanto ai fondi pensione privati».
In attesa di sviluppi Asca ha quindi deciso di agevolare i propri dipendenti non solo dando loro la possibilità di aderire al fondo di Solidarietà Veneto, ma anche contribuendo in prima persona.
«Noi abbiamo un piano welfare significativo», spiega Asca, «ma ci siamo accorti che alcuni lavoratori, specie i più giovani, non lo usano del tutto. Ora, grazie a questo accordo, potranno versare una quota di tale welfare anche all’interno del fondo pensione».
Le aliquote di contribuzione al fondo dovranno uniformarsi a quanto previsto dalla contrattazione di primo livello vigente tempo per tempo, salvo accordi di miglior favore. Essa prevede che il contributo a carico del datore di lavoro sia dell’1,05% della retribuzione utile al computo del Tfr, quello (minimo) a carico del lavoratore dell’1,05% della retribuzione utile al computo del Tfr, quello da contributo da Tfr per lavoratori di prima occupazione antecedente il 28 aprile 1993 del 50 o del 100%, quello da Tfr per lavoratori di prima occupazione dopo il 28 aprile 1993 del 100%. «Resta inteso», precisa Asca, «che una volta individuato il Fondo negoziale di riferimento del Ccnl Uneba, le contribuzioni dovranno uniformarsi a quanto stabilito dal Ccnl stesso se di miglior favore». —
G. San.
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