Sessanta minori con problemi e l’Usl è senza uno specialista

FELTRE. Resta elevato il numero di minori in carico al servizio età evolutiva che presentano patologie psichiatriche per gravi disturbi comportamentali ed emozionali tali da richiedere una...
Di Laura Milano

FELTRE. Resta elevato il numero di minori in carico al servizio età evolutiva che presentano patologie psichiatriche per gravi disturbi comportamentali ed emozionali tali da richiedere una valutazione del neuropsichiatra infantile, l'unico dell’èquipe autorizzato a somministrare farmaci. I casi documentati sono sessanta e non riguardano solo i cosiddetti “comportamentali” ma anche gli adolescenti affetti da disturbi alimentari come anoressia e bulimia. Il problema è che il servizio è rimasto senza neuropsichiatra con la specialità in questi settori, con pregiudizio per i giovani pazienti e per le loro famiglie, ai quali non resterebbe che rivolgersi ad altre Usl se l'azienda feltrina non avesse attivato in tutta fretta una procedura comparativa per completare l'équipe multiprofessionale secondo le nuove linee guida emanate dalla Regione. Un passaggio che si è reso necessario, e anche con celerità, perché subito dopo la formalizzazione della richiesta di conferimento dell'incarico a un professionista già individuato e idoneo a trattare le problematiche in oggetto - siamo alla metà di aprile di quest’anno - la nuova legge ha bloccato il rinnovo degli incarichi libero-professionali come è sempre avvenuto anche per l'Usl di Feltre. E questo ha imposto una corsa contro il tempo di dispositivi iniqui che smembrano le équipes e penalizzano l'utenza, specie quella meno abbiente. La valutazione neuropsichiatrica, oltretutto, è necessaria anche nei casi seguiti dal servizio psicosociale che presentano le problematiche tipiche in età evolutiva, come ritardo mentale, disturbi evolutivi specifici e sindromi da alterazione globale dello sviluppo psicologico.

Per alcune patologie, come i disturbi d'ansia, i disturbi dell’umore e i disturbi del comportamento, può essere molto utile il trattamento farmacologico. Nonostante la somministrazione di farmaci come come il tanto discusso “Ritalyn” sia stata autorizzata a Feltre qualche anno fa, per tramite dell'allora direttore sanitario Enzo Rupeni, deve essere il neuropsichiatra infantile ad applicare il protocollo seguendo l'evoluzione del paziente. Se lo specialista non è presente nell'équipe, le famiglie corrono ai ripari rivolgendosi, per passa parola, ad altri centri veneti o extraregionali.

Dagli ultimi dati elaborati dall'Usl 2 e che riguardano l'anno 2011, su una popolazione di 13.175 giovani da zero a 17 anni pari al 15,51 per cento dei residenti, gli utenti seguiti per ogni ordine e grado scolastico e per almeno cinque categorie di disturbi rappresentavano il 10,2 per cento. A detenere la percentuale maggiore sono i disturbi di apprendimento. Seguono i disturbi del linguaggio, i cosiddetti disturbi cognitivi e infine quelli comportamentali che incidono meno a livello numerico, ma che danno i grattacapi maggiori a scuola, famiglia e servizi. A questi si aggiungono i disturbi alimentari, un fenomeno che l'Usl non sottovaluta e rispetto al quale sollecita il reintegro del neuropsichiatra. «Il numero dei casi più problematici rientra in una dimensione normale del fenomeno», commenta il direttore sociale Massimo Fusello, «ma è chiaro che a una maggiore attenzione all'individuazione precoce di disturbi e patologie, debba andare di pari passo anche l'identificazione di un professionista con una specializzazione idonea al trattamento dei casi critici».

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