Sei pullman bloccati sul S. Pellegrino, è caos
Si rompono le catene da neve e il pullman non riesce più ad andare avanti. E così altre cinque corriere che lo seguono restano in coda bloccate sul passo San Pellegrino. Ed è caos.
Ci sono volute oltre quattro ore di intervento dei vigili del fuoco, dei mezzi di Veneto Strade e delle forze dell’ordine, coordinate anche dalla centrale operativa istituita in questi giorni di emergenza in Prefettura a Belluno, per riuscire a sbloccare una situazione che rischiava di ripetere quella verificatasi l’altro ieri sul Brennero.
Tutto inizia nella mattinata quando alcune auto, salendo al passo, entrano in collisione tra loro. Questo crea un rallentamento e una decina di pullman, che salgono dalla pianura e che trasportano atleti appartenenti ad alcuni sci club venuti per trascorrere una giornata sulle piste, sono costretti a fermarsi. La situazione si sblocca, ma con la neve che scende copiosa e il peso stesso dei mezzi, le corriere faticano a ripartire. Le prime, forse per le dimensioni ridotte, ripartono, ma la quinta, che si trova in corrispondenza della massima pendenza della strada, arranca e, accelerando, le catene montate sulle gomme si rompono. Di conseguenza gli altri cinque pullman che seguono restano bloccati.
«Questo succedeva in tarda mattinata», sottolinea il sindaco di Falcade, Michele Costa, che ha chiamato le forze dell’ordine chiedendo «se non fosse meglio chiudere la strada. Ho mandato anche un mio agente di polizia locale sul posto per vedere cosa stava succedendo», precisa Costa. «Purtroppo il passo è difficile, ci sono curve e pendenze non indifferenti». La situazione è in stallo e allora verso le 14 scatta l’allarme della Prefettura. Mentre si attendono i soccorsi, alcuni sciatori scendono dai pullman e, trovandosi a neanche un chilometro dalle piste, decidono di avviarsi a piedi agli impianti di risalita. Qualche altro, invece, resta in corriera. Le ore passano e allora: «Ho inviato i volontari della protezione civile e quelli dell’Ana di Vallada a portare generi di conforto, cibo e bevande calde», sottolinea il primo cittadino che allerta il segretario comunale affinché apra la sala consiliare, se c’è necessità di accogliere qualcuno in attesa che la situazione si sblocchi. Ma per un disguido, quando arrivano i primi sciatori, la porta del municipio è chiusa e allora i turisti si rifugiano probabilmente in qualche esercizio pubblico.
Nel frattempo i vigili del fuoco di Canale, Agordo e Caprile arrivano sul posto, portando al seguito delle catene da neve da montare sui pullman.
La mobilitazione della macchina della solidarietà è totale. Viene chiamata anche Dolomitibus che manda un pullman per recuperare gli sciatori, mentre altri due pulmini vengono messi a disposizione dai vigili del fuoco, uno dallo sci club di Falcade, mentre tre sono le auto dei carabinieri che fanno da spola tra il passo e il centro di Falcade che si trova a 5 km da lì. Nel frattempo Veneto strade procede alla pulizia della strada spargendo il ghiaino e così soltanto verso le 18 le corriere possono rimettersi in movimento e prendere la strada del ritorno verso la pianura. Due delle sei decidono di scendere nel paese falcadino mentre gli altri vanno per Moena. Si conclude così una lunga giornata di emergenza. E le polemiche non mancheranno. Soprattutto relativamente alla necessità o meno di chiudere prima al traffico il passo San Pellegrino. —
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