Segusino chiede aiuto a Vas e Quero
Il sindaco Lio: «Non vogliamo diventare una frazione di Valdobbiadene»

A sinistra il centro di Quero, a destra il sindaco di Segusino Guido Lio che ha fatto un appello a Quero e Vas per entrare nell’Unione
VAS.
«Valdobbiadene ha sei frazioni, noi non vogliamo diventare la settima». Quindi? «Meglio aggregarci alla Provincia di Belluno, ossia far parte dell'Unione dei comuni con Vas e Quero». Così la pensa il sindaco di Segusino, Guido Lio, sulla scorta delle indicazioni del decreto governativo 138 che pretende, dal prossimo anno, l'accorpamento dei servizi. Ma l'ultima parola spetta a Quero e Vas.
Finora non ci sono stati contatti con Andrea Biasiotto, sindaco di Vas e presidente dell'Unione dei Comuni. Che però, informato su questa intenzione espressa dal sindaco di Segusino, risponde un po' sorpreso. «Dieci anni fa Segusino faceva parte dell'Unione, poi Agostino Coppe, ridiventato sindaco, s'è dissociato. E in malo modo. Credo, pertanto, che questo comune abbia perso il treno. E poi non vorremmo complicarci la vita con i trevigiani. Se dobbiamo unirci a qualcuno Quero è l'ideale». Replica Lio: «Se l'ex sindaco Coppe ha fatto un errore, non devono pagare i cittadini, il dialogo può riprendere». In verità a Segusino non dispiacciono le opportunità che si sono aperte con l'Unione tra Vas e Quero. Basti pensare che la nuova realtà ha permesso di incamerare quattro milioni per investimenti e che, nel contempo, i due Comuni hanno risparmiato tra il dieci e il venti per cento delle loro spese. La maggior parte degli uffici, infatti, sono gestiti dall'Unione che ha in carico anche il personale. E nessun costo per la politica. Non pigliano indennità né il presidente né l'assemblea composta dai due sindaci e da due rappresentanti della maggioranza e da uno dell'opposizione per ciascun Comune. «Così operando - spiega Biasiotto - il piccolo comune di Vas può permettersi di non far pagare un euro di trasporto scolastico e di tenere molto basso il costo della mensa». La prospettiva rimane quella delle origini dell'esperienza: un'unione fra comuni di Quero, Vas, Alano e Segusino, per fare massa critica nei confronti dei centri più vicini, Valdobbiadene nella Marca e Feltre nel Bellunese. Oggi, invece, la collaborazione tra Segusino e Vas è proprio minima. «D'ora in avanti», aggiunge Lio, «sarà necessario cercare e trovare alleanze. La vedo dura con Valdobbiadene, che è pronta ad annetterci relegando il comune al ruolo di borgo. Noi vogliamo il rispetto della nostra dignità e, pertanto, ci rivolgiamo ai comuni che sono alla pari. Appunto Vas e Quero». Segusino ha lanciato l'amo proprio in queste settimane: si è appoggiata per il personale alla Comunità montana feltrina dato che in quella delle Prealpi Trevigiane non trova referenti. «E' una breccia per arrivare anche a Vas», confida Lio. Che, però, ammette: «Io sono al termine del mandato e non so se avrò il potere d'imporre la riappacificazione con i bellunesi; farò tutto il possibile».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Leggi anche
Video