Sconto sulle sanzioni a Romor e F.lli De Pra

belluno
Pioggia di ricorsi contro la stangata dell’Antitrust inflitta a fine 2015 alle “sette sorelle” del calcestruzzo: alla fine le sanzioni totali per il “cartello” passano dagli iniziali 3 milioni e 61 mila euro alla cifra di 2 milioni e 140 mila euro, quasi un terzo in meno.
Nel corso del 2020 il Consiglio di Stato si è pronunciato, in forma definitiva, sui diversi filoni legati all’istruttoria I780 con cui l’authority aveva scoperto e sanzionato «l’esistenza dei tavoli di coordinamento volti alla ripartizione dei clienti e alla fissazione di prezzi di riferimento per la vendita di calcestruzzo». In particolare, si legge nell’istruttoria finale, «a partire dal giugno 2010», «fino al giugno 2013», le società (Super Beton, Mosole, Jesolo Calcestruzzi, Ilsa Pacifici Remo e General Beton Triveneta) avevano deciso di «fare fronte alla discesa dei prezzi del calcestruzzo provocata dalla contrazione della domanda, stabilendo congiuntamente, tramite la società di consulenza neocostituita (Intermodale) una ripartizione dei volumi di calcestruzzo da rifornire e della clientela, assistita dall’individuazione di un prezzo di riferimento, in un’area geografica comprendente la zona a nord di Venezia e, più precisamente, i comuni di Caorle, Jesolo e San Donà di Piave». A questo tavolo, denominato “Venezia Mare”, si aggiungeva quello di Belluno con altre due aziende (Fratelli Romor e Fratelli De Pra).
I giudici amministrativi non mettono in discussione l’impianto generale del procedimento, ma le sanzioni inflitte a ciascuna azienda. La Super Beton, del gruppo Grigolin, con sede a Nervesa della Battaglia, era stata multata per oltre un milione di euro (700 mila per il tavolo Venezia Mare e 438 mila per quello di Belluno): ottiene una riduzione di 208 mila euro (effetto dello sconto del 60 per cento sulla sanzione relativa all’area bellunese). Un altro gruppo trevigiano, Mosole spa (all’epoca Calcestruzzi Mosole), sanzionato esclusivamente per il tavolo Venezia Mare, ottiene una decurtazione del 50 per cento: la multa passa così da 368 mila euro a 184 mila euro. La sentenza risale all’agosto scorso. Negli stessi giorni il consiglio di Stato assegnava una riduzione del 15 per cento anche alla General Beton Triveneta di Cordignano: da 487 mila euro a 414 mila euro. In provincia di Venezia erano coinvolte sia la società Ilsa Pacifici Remo di San Donà, sia la Jesolo Calcestruzzi (sciolta nel 2015 e controllata in parte dalla stessa Ilsa Pacifici): le multe erano di 450 mila e 124 mila euro, la prima delle quali ridotta a 337 mila euro (sconto del 25 per cento).
Per quanto riguarda il filone bellunese anche Fratelli Romor e De Pra (così come Super Beton) ottengono una riduzione del 60 per cento: da 24 mila euro a poco meno di 10 mila euro i primi, da 546 mila euro a 218 mila euro i secondi. In alcuni casi la rettifica delle sanzioni è già stata deliberata dall’Agcm. Nel definire l’importo delle multe, fondamentale anche il giro d’affari delle singole imprese, che non possono essere penalizzate per più del 10 per cento del loro fatturato.
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