Sciare, non basta la tecnica
"Sulla neve con la testa": iniziativa che ha colto nel segno

L’insegnante Irene De Marco a Socrepes nei giorni delle “lezioni”
CORTINA.
A Socrepes, in uno scenario da favola, con le Tofane a fare da sfondo all'evento, è andato in scena a fine inverno il progetto "Sulla neve con la testa". La referente (nonchè ideatrice) della riuscitissima iniziativa è stata l'insegnante Irene De Marco (che è poi anche la responsabile della sicurezza del Comprensivo di Cortina). L'insegnante, oggi che è il momento di tirare le somme, si dice soddisfatta. «L'idea è nata in seguito a quanto sovente accade sulle piste a coloro che affrontano la montagna con superficialità e che, a volte, hanno compromesso la loro vita solo per una imperdonabile negligenza. Così è nata l'idea di trovare il giusto modo per far sì che i bambini della elementare "Duca D'Aosta" e i ragazzi della scuola media "Rinaldo Zardini" potessero sperimentare, con l'ausilio di persone esperte, semplici ma fondamentali regole da mettere in atto sulle piste». Quale miglior modo per imparare giocando? L'insegnante ha proposto alla polizia di Stato di lavorare insieme ed ha trovato ampia collaborazione nell'ispettore capo Paolo De Zordo e nella sua squadra, da Nicoletta Rodinis a Massimo Caravetta, alla simpatica e coinvolgente Wendy Siorpaes, agente scelto e orgoglio di Cortina. Al termine della lezione i bambini hanno gustato un ottimo yogurt fresco offerto da Lattebusche. Il progetto è stato reso possibile anche grazie a tutti gli sponsor: dalla profumeria Rino snc all'agenzia viaggi "Piazza Tiziano" di Pieve, alla BCC di Cortina. Infine l'insegnante ringrazia per la disponibilità il personale in servizio sugli impianti di risalita ISTA e la Società di autoservizi SEAM di Cortina che ha effettuato il trasporto in autobus dei bambini. All'inaugurazione erano presenti il dirigente scolastico del Comprensivo di Cortina, Giovanna Calderoni, e il comandante del Commissariato di Cortina, Angela Pierobon, che ha promosso la realizzazione del progetto mettendo a disposizione il suo personale. «E' stato bello notare come i bambini, ritornando a scuola dopo aver realizzato il percorso didattico sulla neve», conclude la professoressa De Marco, «oltre che indossare il cappellino simbolo del progetto, ricordavano la funzione dell'Arva, della pala e della sonda impiegati per la ricerca di eventuali dispersi sotto le valanghe. Sono contenta del lavoro svolto e speranzosa che questo progetto prosegua negli anni a venire. Lavorare con la scuola e per la scuola mi rende orgogliosa e compensa tutte le fatiche che un progetto così impegnativo ha comportato». (a.s.)
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