Il motociclista non ha colpe ma si farà una perizia sullo schianto di Caralte
Indagato per omicidio e lesioni stradali l’anziano conducente del suv. Presto il nulla osta ai funerali mentre migliorano le condizioni dei cinque feriti

Gianpaolo Zanatta non ha colpe. Il 61enne di Martellago stava andando per la sua statale 51 di Alemagna, in sella alla moto, quando si è ritrovato in un groviglio di auto ed è morto sul colpo. La Procura della Repubblica di Belluno ha aperto un fascicolo per i reati di omicidio stradale e lesioni stradali a carico di G.P., il bellunese di 85 anni, che era alla guida della Land Rover Discovery e stava procedendo in direzione nord. La magistratura commissionerà senz’altro una consulenza tecnica sullo schianto di sabato pomeriggio, nel frattempo sono a disposizione i rilievi fatti dai carabinieri. I militari hanno ricostruito una dinamica, secondo la quale è stato proprio l’anziano conducente a invadere l’altra corsia, all’uscita della galleria di Caralte, mentre stavano arrivando la Lancia Y, la Fiat 500 X e la motocicletta con l’architetto veneziano.
L’impatto è stato devastante, probabilmente anche per la velocità elevata. G.P. è stato estratto dal tetto del grosso fuoristrada, insieme alla moglie di 81 anni, dai vigili del fuoco del Comando di Belluno e portato all’ospedale San Martino con l’ambulanza di Pieve di Cadore per tutte le cure necessarie. E anche per il prelievo del sangue utile a stabilire se avesse bevuto alcolici o meno. In caso positivo, in che percentuale. In attesa dell’esito, rimangono aperte tutte le altre possibilità: dal momento di distrazione al malore improvviso. Ad ogni modo, difficile che possa rivedere la patente, se dovessero essere accertate le sua responsabilità.
Zanatta è deceduto per il pesantissimo politrauma sofferto e la magistratura dovrebbe accontentarsi dell’ispezione cadaverica esterna, senza arrivare all’autopsia. Fino a ieri, nessun medico legale era stato incaricato dell’esame autoptico e, per la concessione del nulla osta alla sepoltura, dovrebbe essere soltanto questione di ore.
Nel bilancio dello schianto, ci sono altri quattro feriti: oltre alla coniuge di G.P., due donne di Padova e una di Valdobbiadene. Le loro condizioni non preoccupano i medici e le prognosi dovrebbero essere contenute. Quello che è rimasto delle macchine, è ancora sotto sequestro, anche per permettere all’eventuale perito di fare una ricostruzione il più possibile precisa dell’incidente, da consegnare alla Procura, nell’ambito delle indagini preliminari. Per il resto, potrebbero essere utili le immagini delle telecamere della videosorveglianza di Anas.
Rimane la pericolosità di quel tratto di strada in località Caralte, soprattutto nel momento in cui il ponte Cadore è un cantiere di lavoro. Sabato il traffico è stato deviato sulla “Cavalera”, il vecchio tracciato che passa per il centro di Perarolo per poi arrampicarsi verso Pieve di Cadore. Ma in tanti sono rimasti prigionieri del tunnel.
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