Schianto sugli slittini a Cortina: il giudice assolve un’altra volta

La Procura aveva impugnato la prima sentenza su Soravia e i due Pompanin. Per il giudice nessuno aveva dato l’autorizzazione a scendere lungo la pista

CORTINA Schianto sugli slittini: assolti due volte. Nessun colpevole per le lesioni colpose gravissime sofferte da una coppia di fidanzati sardi, in vacanza a Cortina. Dopo l’assoluzione di Fabrizio Soravia e Giovanni e Luigi Pompanin perché il fatto non sussiste pronunciata dal giudice di pace Bottoli, la Procura della Repubblica di Belluno aveva presentato un ricorso per Cassazione e la suprema corte aveva annullato la sentenza con rinvio ad altro giudice.

Ieri mattina il sostituto Parrocco ha assolto nel merito per non aver commesso il fatto, pur essendo l’ipotesi di reato ormai prescritta. Non c’era stata alcuna autorizzazione a scendere lungo quella pista ampezzana.

I difensori Nives Zanon, Paolo Ghezze e Ivan Pellizzaroli avevano chiesto questo epilogo. I fatti risalgono al 26 gennaio 2012 e, da allora, è passato troppo tempo. Fabio Cherchi ed Elena Curreli non si erano costituiti parte civile nel processo penale, ma Curreli aveva fatto una causa civile, dalla quale ha ottenuto un risarcimento danni di 600 mila euro dalle assicurazioni (ci sarà appello). Cherchi l’ha appena avviata, tramite il suo amministratore di sostegno, chiedendo due milioni di euro.

Secondo la ricostruzione, verso le 23, alla fine di una cena al rifugio Col Drusciè che la coppia aveva raggiunto con la funivia Freccia del Cielo, Cherchi e Curreli erano scesi con lo slittino lungo una pista del comprensorio sciistico delle Tofane, insieme a un gruppo di una ventina di persone inesperte. Dovevano raggiungere Socrepes e l’istruttore della discesa era Soravia.

Arrivati nei pressi di un ristorante di Rumerlo, uno dei componenti della comitiva non si era fermato, preferendo proseguire in solitaria, lungo un tratto di tracciato diverso da quello concordato, riuscendo a fermarsi vicino alle reti di protezione. Cherchi e Curreli prenderanno la stessa decisione, ma l’uomo andrà a sbattere contro le reti, sradicandole e capovolgendosi; la donna finirà la propria corsa nel parcheggio, cadendo dalla slitta.

La Procura della Repubblica contestava le lesioni in concorso all’accompagnatore Soravia e a Luigi e Giovanni Pompanin, quali presidente e capo servizi della società Ista Spa, perché avevano consentito, in orario notturno e dopo l’orario di chiusura, l’utilizzo della pista da sci a persone inesperte nell’uso dello slittino. In primo grado, il pubblico ministero Tricoli aveva chiesto l’assoluzione solo per Giovanni Pompanin, mentre gli altri due andavano condannati a mille euro di multa ciascuno. Tutti assolti, anche dopo il ricorso per Cassazione. 


 

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