Santo Stefano, al bando la tradizione dei fuochi «Dannosi per gli animali»

La decisione presa dalla giunta del neo sindaco Meneghetti San Nicolò e Danta invece offriranno ancora lo spettacolo nelle nottate del 15 e del 16

COMELICO. Se Santo Stefano lascia, San Nicolò e Danta rilanciano. La tradizione dei fuochi d’artificio per Ferragosto in Comelico si perde negli anni: da sempre venivano fatti a Santo Stefano, dove la piazza principale si riempiva di gente in attesa del tradizionale spettacolo pirotecnico di mezza estate. Ora però la nuova amministrazione comunale, guidata da Oscar Meneghetti, ha deciso di non dare più seguito alla tradizione, adducendo non tanto problemi di costi, quanto eventuali danni che verrebbero causati agli animali, domestici e non, oltre all’inquinamento da polveri sottili.

Una decisione che ha meritato l’approvazione della Lav di Belluno, come sostengono dal Comune. Presa e comunicata questa decisione, c’è però anche chi in Comelico a questa tradizione non ha voluto rinunciare. In particolare il Comune di San Nicolò e il gruppo “La Baita”, che hanno deciso di realizzare i fuochi la sera di Ferragosto, a partire dalle 23, con base sopra la chiesa parrocchiale.

Stesso discorso vale per il Comune e la Regola di Danta, che hanno deciso di replicare lo spettacolo il giorno successivo, 16 agosto, sempre a partire dalle 23, con base alla chiesetta di Santa Barbara. In questo modo la creatività e la professionalità dell’artificiere Paolo D’Anna, maturate in tanti anni di attività, avranno modo di esprimersi nuovamente.

Nessuna polemica peraltro da parte degli organizzatori, che hanno deciso di svolgere questo ruolo di supplenza.

«Ogni anno a Santo Stefano venivano tantissime persone, residenti e turisti, non solo dal Comelico, ma anche da fuori. Perché perdere questa occasione di far conoscere i nostri posti anche con questa bella manifestazione pirotecnica?»

Ma i danni agli animali?

«Sono opinabili e nemmeno confermati dagli stessi veterinari», dicono, «e comunque non certo superiori a quanto può accadere con uno dei numerosi temporali estivi che si abbattono periodicamente sul Comelico. Non vediamo, insomma, questa come una ragione sufficiente a interrompere una tradizione che fa comunità. Ma ovviamente ciascuno ha diritto di pensarla come crede. Noi abbiamo risposto ad una richiesta esplicita di tanta gente».

Per parte sua il Comune di Santo Stefano, con una nota, ribadisce la sua posizione.

«Tante associazioni bellunesi sostengono la nostra scelta, certamente impopolare, di non dare seguito ai fuochi d’artificio di Ferragosto, a tutela dell’ambiente, della fauna selvatica ma anche degli animali domestici. Abbiamo comunicato questa decisione anche alla Fondazione Dolomiti Unesco, per sensibilizzare ad una consapevolezza più profonda del valore delle Dolomiti patrimonio dell’Umanità, nel rispetto della natura meravigliosa che ci circonda e che, senza bisogno di artifici, è fonte di benessere, gioia, vitalità, svago. Ed abbiamo quindi deciso di dare spazio, la sera del 14 agosto, ad un intrattenimento per le persone da parte di persone: vi saranno lo spettacolo di cabaret all’aperto del Circo Patuf ed il Kala fire show, ovvero l’antica arte del Mangiafuoco. Prima e dopo, la musica folk ed il tradizionale ballo in piazza». —

Stefano Vietina

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