Salvato un agnello caduto nel crepaccio

SAN PIETRO. Trovata la pecorella smarrita. I Vigili del fuoco di Santo Stefano hanno salvato un agnellino femmina, che era rimasto un paio di giorni lontano dalla mamma, dopo essere caduto in una voragine profonda una quindicina di metri, a Col Tamber, sopra San Pietro. La piccola è una specie di mascotte del gregge di un pastore del luogo: nessuno la vedeva più da nessuna parte, allo stesso tempo nessuno aveva perso la speranza di ritrovarla viva e in buona salute. Non aveva rischiato di finire arrosto per Pasqua, anzi erano tutti preoccupati e, allo stesso tempo, fiduciosi di rivederla, solo un po’ più grande e possibilmente non ferita, dopo un incontro (sempre possibile) con un predatore.
I proprietari si sono messi a cercarla nei prati e sulle crode vicine, ma non riuscivano a capire dove mai fosse finita. La bestiola ci ha messo tutto il suo istinto di sopravvivenza e il resto l’ha fatto la fame. Il bisogno di attaccarsi di nuovo alle mammelle della madre, sognando presto l’erbetta fresca del Comelico: la pecora era la più disperata di tutti. L’agnello non ha mai smesso di belare e, a forza d’insistere, si è fatta sentire, anche se il suo verso era percepibile come da lontano e con tanto di eco. L’effetto speciale di una grotta.
Una telefonata ai pompieri, che hanno avuto qualche difficoltà a raggiungere il luogo indicato. Sono stati costretti a lasciare la partenza in paese e proseguire fino a un certo punto con il defender, facendo il resto della strada a piedi. Hanno sentito anche loro il piccolo ovino e chiamato i rinforzi. Per arrivare fin laggiù, ci voleva qualcuno del Saf, Speleo, alpinistico, fluviale. Vai con le corde e giù verso il fondo della voragine. Una quindicina di metri, per arrivare fino all’agnellino impaurito e affamato, ma senza neanche un graffio. Il vigile del fuoco se l’è messo sulle spalle ed è tornato lentamente in superficie. Un pericolo scampato per lei, un grande sollievo per la madre e i proprietari e una soddisfazione per tutti i pompieri di Santo Stefano, che ci hanno messo, come al solito, il massimo dell’impegno. (g.s.)
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