Ruba il furgone del Comune di Belluno e scappa, trovato e denunciato

Giro turistico non autorizzato sul furgone del Comune. O, come direbbero in tribunale, furto aggravato di un bene esposto alla pubblica fede: la portiera del Piaggio Porter di proprietà di Palazzo Rosso era aperta e le chiavi erano inserite nel cruscotto.
C.D.P., bellunese di 49 anni, è stato denunciato a piede libero dalla pattuglia della Polizia locale.
Ci sarà un processo penale alla fine del quale - visti i numerosi precedenti, anche dello stesso tipo - difficilmente l’imputato sarà condannato al minimo: la pena va da due a sei anni e la multa può variare da 927 a 1.500 euro.
Il campanile del Duomo segnava più o meno le 10 di una sonnolenta e torrida mattinata dolomitica, quando gli operai del Comune di Belluno stavano facendo lavori di manutenzione, nei giardinetti di piazza dei Martiri.
C.D.P., che ormai da settimane vive all’aperto sotto i portici del listòn, si trovava nelle vicinanze e, con una mossa tanto veloce quanto inaspettata, è salito a bordo, ha messo in moto e, dopo aver innestato la prima marcia, è partito con destinazione sconosciuta.
Al momento, nessuno degli addetti è riuscito a impedirgli la fuga, con un decespugliatore e un rasaerba alloggiati sul cassone. Ma in molti hanno visto l’uomo sfrecciare davanti al teatro “Buzzati”, imboccare sgommando via Roma e dirigersi non si sa bene dove di preciso, alla fine del tratto di strada pavimentata in cubetti di porfido.
Al suo inseguimento si è messa la pattuglia dei vigili urbani, con la collaborazione della volante della Polizia. La caccia all’uomo è durata per ore, ma il fuggitivo non poteva andare tanto distante con un veicolo così riconoscibile e due attrezzi a bordo.
Potrebbe essere finito il carburante oppure è stato semplicemente avvistato e bloccato - le indagini sono attualmente coperte dal segreto istruttorio - di sicuro non è uscito dal territorio comunale, questo lo si può dire e lo confermano dal Comando della Polizia locale.
Alle ricerche hanno partecipato anche gli operai di Palazzo Rosso, comprensibilmente arrabbiati per essersela fatta fare sotto il naso. Il mezzo è stato restituito al municipio, senza nemmeno un graffio e l’improvvisato conducente portato negli uffici di via Gabelli per l’identificazione e la denuncia, che è stata trasmessa alla Procura della Repubblica per il seguito di competenza. L’ipotesi di reato è quella di furto aggravato.
L’arresto è facoltativo, nei casi di flagranza e nello specifico non è scattato.
Pochi minuti dopo, C.D.P. è stato rivisto sulla scala della chiesa di San Rocco, dove di solito passa una parte della giornata e tutta la notte. Gli è stato assegnato un avvocato d’ufficio, che d’ora in poi lo seguirà nel procedimento penale incardinato nel ruolo del Tribunale di Belluno.
I tempi non saranno certo brevissimi, ma potrebbero costargli il ritorno nel carcere di Baldenich. Oltre ad alcune sanzioni accessorie, che saranno rese pubbliche il giorno dell’emissione della sentenza di primo grado.
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