Rivivono le vecchie cabine della funivia

AURONZO. Hanno destato curiosità in molti, sia turisti che auronzani, le due cabine della funivia issate in questi giorni in posizione elevata, una presso l'attuale partenza degli impianti di Monte Agudo, a Taiarezze, e l'altra all'ingresso del paese, appena prima della diga.
Le due cabine sono quelle della vecchia funivia che fino a metà degli anni Ottanta collegava il centro del paese alla sommità del monte. A rispolverare questo pezzo di storia auronzana è stata “Auronzo d’inverno”, la società che gestisce gli impianti di Monte Agudo. Le due cabine giacevano dismesse alla vecchia stazione di partenza dal giorno di chiusura dell'impianto ed è stata necessaria una profonda opera di restyling per farle tornare allo splendore originale: i lavori di riparazione, sabbiatura e ritinteggiatura della carrozzeria e dei carrelli sono stati compiuti gratuitamente dai ragazzi dell'Enaip di Longarone, coordinati e coadiuvati dal direttore Graziano Sadocco.
La funivia ha funzionato per quasi trent’anni, dall'estate del 1956 all'inverno del 1985. Le due cabine rosse, originalmente listate di giallo e con il tetto e il carrello blu, sono state simbolo dello sviluppo turistico di Auronzo. L'impianto, al momento della sua istallazione fortemente all'avanguardia, partiva dall'attuale sede della Scuola sci Auronzo Misurina ed era costituito da due vetture da 15 posti, percorreva un dislivello di 707 metri, con un sostegno intermedio, alla velocità massima di 8 metri al secondo. Costruito in due anni di lavoro dalla “Piemonte Funivie” e pensato inizialmente per la stagione estiva, è diventato ben presto il simbolo dello sviluppo sciistico di Monte Agudo.
«L'iniziativa non è una semplice operazione nostalgica», spiega Aldo Corte Metto del consorzio turistico Auronzo Misurina. «L'esposizione della cabine, se da un lato riprende e rivaluta la tradizione turistica della località, dall'altra vuole spostare fin da subito l'attenzione dell'ospite sulla bistagionalità di Auronzo. Negli ultimi anni, a fronte di un consolidamento dell'immagine estiva del paese delle Tre Cime, è stato smarrito l'appeal invernale, tanto che molti tra i frequentatori dell'estate non concepiscono Auronzo come meta delle proprie vacanze sulla neve (il rapporto è di circa tre turisti a uno): non sarà ovviamente l'esposizione delle vecchie cabine a rilanciare l'inverno della Val d'Ansiei, ma in questa maniera si intende mettere un primo mattone per rilanciare la comunicazione della “stagione bianca”».
Laura Bergamin
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