Rievocata la storia dell’eremita

Festival dei misteri, un centinaio di persone alla rappresentazione

LIMANA

Un centinaio di persone, non solo dalla provincia di Belluno, ma anche da Treviso, Villorba, Valdobbiadene. Questo il numero dei partecipanti a “Il mistero dell’eremita di Madonna Parè” a Limana, tappa limanese del “Festival dei misteri 2011”, organizzato dalle Pro loco del Veneto.

A Limana l’evento si è svolto domenica pomeriggio, grazie alla collaborazione tra Pro loco, Coro Arcobaleno, Comune, Gruppo alpini e scuole medie. Protagonista l’eremita di Madonna Parè, un personaggio realmente esistito, che arrivò in quel luogo alla fine del 1700 e nel 1842 si occupò della raccolta di offerte per ampliare e sistemare la chiesetta ormai in rovina e costruire i capitelli. Paré si trova appena sopra la frazione di Giaon: alla chiesetta è affiancata la Via Crucis e tutt’intorno vi sono rocce e tracce di muri perimetrali, in alcuni tratti ben visibili.

Le tradizioni e la storia popolari narrano che l’eremita avesse intrapreso un viaggio a piedi, in Terra Santa, durato 14 anni. Al ritorno trovò il proprio giaciglio occupato da un altro eremita, con il quale non ebbe alcuna possibilità di convivenza e fu quindi costretto a lasciare Paré. Da quel momento di lui non si seppe più nulla.

«Il mistero deriva proprio da qui», evidenzia il presidente del Coro Arcobaleno Luciano Reolon, «i vecchi di Giaon raccontavano che i loro bisnonni conoscevano questo eremita, che probabilmente di chiamava Giacomo Tison. Sulla sua storia è stato scritto anche un libro. Ed è strano, visto anche le opere di bene che ha svolto per il paese, che ora non se ne sappia più nulla. Per questo abbiamo voluto rievocare queste vicende, nel più assoluto rispetto dei luoghi sacri».

Domenica alla visita della chiesetta si è accompagnato uno spettacolo messo in scena da una quindicina di ragazzi del Coro Arcobaleno giovani, che con costumi dell’Ottocento, guidati da una voce narrante, hanno ricostruito quella che poteva essere la vita dell’eremita. Una recita che è stata affiancata da canti in dialetto e dalle musiche degli alunni della sezione musicale dei flauti delle scuole di Limana, diretti da Giorgia Reolon.

Alla scenetta è seguita la camminata lungo il sentiero Buzzati, fino ad arrivare alla baita alpina Valpiana, dove è stato riproposto lo spettacolo e sono stati serviti prodotti tipici locali. «L’aspetto del mistero», precisa Reolon, «non ha voluto snaturare o ridicolizzare ciò che appartiene al sacro e alla tradizione. Tant’è che anche il nuovo arciprete di Limana, don Mario Doriguzzi, ha partecipato e apprezzato l’iniziativa. La chiesetta di Madonna Parè ha peraltro origini antiche: sembra infatti che risalga al 600-700». «È il terzo anno che la Pro loco porta avanti gli spettacoli del mistero», dice ancora Reolon, «cogliendo in modo corretto l’opportunità che viene dal recupero del legame tra cultura, tradizioni popolari, leggende e storie locali, nel massimo rispetto e nella valorizzazione della religione cristiana».

Martina Reolon

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