Riemerge il ponte di Gena Bassa

La storica arcata, fuoriuscita dal fango, consentiva di attraversare il Mis
Il fondovalle negli anni 30 verso l’attuale diga
Il fondovalle negli anni 30 verso l’attuale diga
Dopo aver accolto i turisti con l'invaso al massimo livello fino a Ferragosto, il lago del Mis ha iniziato gradualmente ad abbassarsi, a tal punto che ora l'omonimo torrente si getta al suo interno oltre la confluenza con il Soffia che sfocia dalla valle omonima.  La valle del Mis in questo periodo dell'anno diventa molto interessante agli occhi di chi si ferma ad osservare l'alveo del torrente, soprattutto se conosce la storia del territorio.  Da pochi giorni, infatti, è emersa dal fango l'arcata dello storico ponte di Gena Bassa, che un tempo permetteva alla vecchia strada, che si trovava in quello che adesso è il fondo del lago, di attraversare il Mis per passare alla sua sponda sinistra.  Nelle vicinanze del ponte sorgeva l'antica chiesetta di San Remedio, ricostruita dal Genio Civile nel '48, come recita la targa trasferita sull'attuale chiesetta nel pressi del sentiero della cascata della Soffia. Poco oltre l'edificio sacro erano collocati l'albergo Valle del Mis (chiamato Hotel) con annessa bottega e tabaccheria, la scuola e l'ufficio postale. Per il Canal del Mis quello che adesso si direbbe "il centro".  Costruito nel 1915 da Antonio Moretti, l'Hotel passò poi in mano a vari proprietari fino a Vittorio Cervo che fu costretto ad abbandonarlo nel novembre del 1962 quando l'acqua del lago aveva ormai invaso la cantina.  L'attuale abbassamento del lago ha portato allo scoperto anche il fondo della Val Soffia, con le caratteristiche grotte ricavate intorno al '20, non comprese nel sentiero attrezzato che ora conduce ad ammirare la cascata dall'alto.  Sono ancora ben visibili i passaggi ed i punti di sosta ricavati per i turisti. Come altrettanto riconoscibili rimangono le rogge ed altre strutture adatte a portare acqua al mulino della Soffia, che, grazie all'ingegno della famiglia Paganin, forniva energia elettrica a varie località del Canal del Mis.  Dalla seconda metà degli anni '60 il Canal del Mis ha cessato di esistere come centro abitato.  Quello che non riuscì a compiere lo scempio della guerra (l'incendio di Gena Alta e l'uccisione di 5 uomini per rappresaglia militare) e la costruzione della diga, con la radicale trasformazione del territorio e l'evacuazione dei centri abitati del fondovalle, lo fece definitivamente l'alluvione del '66.  Il lento defluire delle acque del lago permette in parte di ritornare al passato e ricoprirne la storia, della quale rimangono documentazioni fotografiche, testimonianze ed i ricordi della gente che un tempo viveva nel Canale.  Un'occasione per chi è interessato a scoprire le antiche tracce di vita in un ambiente trasformato dall'uomo e dalla natura.

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