Riapre il museo del Piave In vista un nuovo allestimento

QUERO VAS
Sabato e domenica riaprirà i battenti il museo del Piave “Vincenzo Colognese” di Caorera, in entrambe le giornate con orario dalle 15 alle 18.
La struttura tornerà così a respirare dopo un lungo periodo di chiusura imposto dal Covid, regalandosi nel contempo una nuova vetrina di armi storiche, che troveranno spazio in un allestimento denominato “Armi di confine”.
Il nuovo allestimento si potrà ammirare dal fine settimana del 19 giugno dalle 15: sotto i riflettori dell’esposizione ci saranno fucili e pistole, passando per sciabole e pugnali, fino ad arrivare ai mitragliatori. Sono un centinaio in totale i pezzi esposti.
L’obbiettivo è infatti ampliare il più possibile la collezione concentrandosi non solo sul periodo della Grande Guerra del 1915-18, ma pure sulle epoche storiche successive e antecedenti, fino al 1800, in modo tale da coinvolgere il più possibile i visitatori.
Il progetto nasce grazie alla collaborazione tra i volontari del museo, la questura e la Provincia di Belluno, la polizia di Stato, la Soprintendenza archeologica di Roma e l’amministrazione comunale.
Terminato il periodo d’esposizione, le armi rimarranno stabili all’interno della struttura di Caorera. L’obbiettivo è far conoscere ai più giovani la storia, in primis quella del Basso Feltrino.
«Non vediamo l’ora di ripartire», dice il presidente del museo, Diotisalvi Perin, «perché l’esposizione arricchirà ulteriormente il complesso, dove sono già presenti dei reperti che non si trovano facilmente da altre parti». Inizialmente l’orario di apertura sarà lo stesso di un anno fa, ma poi, se l’evoluzione della situazione pandemica lo consentirà, si valuterà se ampliarlo.
Perin, che dirige la struttura dal 2004, apre ora a nuovi volontari. «Siamo alla ricerca di forze fresche, che ci diano una mano nella gestione del museo: quattro o anche cinque persone sarebbero ben accette», sottolinea.
All’interno del museo sarà sempre sperimentabile anche la simulazione virtuale di volo. —
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