Riaperti i passi Falzarego, Pordoi e Valles. Staulanza, nuova slavina e strada bloccata

BELLUNO. Riaperti i passi Falzarego, Pordoi e Valles, mentre una nuova slavina a passo Staulanza ha bloccato, per alcune ore, il transito verso la Val Zoldana e dalla valle verso l’esterno. Con l’alzarsi delle temperature i distacchi sono più frequenti, su tutta la rete stradale. La provinciale 251, infatti, è chiusa per la frana di Mezzocanale.
UNA CORSIA PER NATALE
«Veneto Strade mi ha rassicurato che una corsia della 251 sarà percorribile, a senso unico alternato, dal 24 dicembre», assicura il sindaco Camillo De Pellegrin. I rocciatori sono già in parete per provvedere ai disgaggi. Oggi, però, è un calvario raggiungere Longarone, come pure Belluno. «Per raggiungere Longarone, via Cibiana, ho impiegato un’ora e mezza, partendo da Fornesighe, ma non per la strada difficoltosa verso forcella Staulanza, bensì per i semafori sull’Alemagna», protesta il sindaco. «Code interminabili scendendo dal ponte Cadore. Non è possibile, non sarà possibile durante le festività».
Migliora la situazione dei rifiuti. Gli operai di Ecomont oggi saranno in Val Zoldo a farsi il carico dei rifiuti all’ecocentro. Ieri ha superato la prova il camion dell’umido. Per la sicurezza, il passo Cibiana lo dovranno fare a passo d’uomo.
STRADE RIAPERTE
Veneto Strade ha provveduto ieri a riaprire la strada 48 “delle Dolomiti” dal Passo Pordoi al Ponte Vauz, la medesima direttrice tra Pian di Falzarego e la località Col Gallina, e la provinciale 25 “del Passo Valles” dal Bivio per il Passo S. Pellegrino ed il valico di Valles.
«Qui al Pordoi siamo coperti da tre metri e mezzo di neve», racconta l’albergatore Osvaldo Finazzer, alle prese con la ruspa. «La strada è pulita, la giornata non potrebbe essere più bella, ma gli esercizi sono tutti chiusi. Non so se qualcuno aprirà per le festività. Immagino di no. Gli addetti agli impianti stanno tirando i remi in barca, perché hanno notizia che il 7 non riparte la stagione dello sci; il rinvio sarà almeno di altre due settimane».
STRADE CHIUSE
Restano chiuse, magari parzialmente una dozzina di strade. Misurina non è raggiungibile da Auronzo, ma da Cortina. La strada 48 “delle Dolomiti” è bloccata dal km 134 (Bivio dogana Vecchia) al km 150 (Giralba), quindi per 16 km possono transitare solo i mezzi di soccorso. Per 5 km è impercorribile anche la provinciale “della Val del Mis” da Gena Bassa a Titele. Stop alla direttrice 5 “di Lamosano” per 2 km dalle parti di Schiucaz. Se dal Falzarego si può transitare, dal val Parola no, per più di 5 km, fino al confine con la Provincia di Bolzano.
MISURINA
Il Soccorso Alpino della stazione di Auronzo con i volontari della Protezione Civile, ha raggiunto, accompagnata dal gatto delle nevi del Motoslitte Misurina, il Rifugio sul Monte Piana. «I gestori, che vivono a 2205 metri 365 giorni all’anno, mi avevano contattata», informa il sindaco Tatiana Pais Becher, «preoccupati perché rimasti isolati a causa delle numerose piante cadute sulla strada che scende a Misurina. Contattata prima la Prefettura ho ritenuto opportuno chiedere l’intervento dei volontari».
COMELICO
La provinciale 30 “Panoramica del Comelico” è off limit tra Costa e Costalissoio. A Danta i Vigili del fuoco sono intervenuti con pale meccaniche e camion per liberare dalla neve alcune strade interne, “intasate” da accumuli di neve. «Adesso la rete è completamente agibile, anche la direttrice», spiega il sindaco Ivano Mattea, «che scende ad Auronzo».
CADORE E ALPAGO
La provinciale 42 “della Cavallera” è stoppata sopra Perarolo, la provinciale 422 “dell’Alpago e del Cansiglio” ha 200 metri d’interruzione nei pressi di Ponte Maina).
Non si sale lungo la provinciale 619 “di Vigo di Cadore” da località Al Fogher fino al confine Provincia di Udine. Isolata, dunque, la località Casera Razzo. Stop anche alla provinciale 38 per Sauris.
GIAU E FEDAIA
Ancora chiusa la provinciale 638 “del Passo Giau” per ben 19 km, da Pocol al bivio Posalf. Dal passo Fedaia, ai piedi della Marmolada, non si passa. Strada chiusa da Malga Ciapela al confine con la Provincia di Trento.
«È da oltre una decina di giorni che non si può scendere verso la Val Pettorina», conferma Aurelio Soraruf, che gestisce il Rifugio Castiglioni al Fedaia. «Solo dalla parte trentina di hanno aperto una traccia, verso Canazei. Sul versante bellunese continuano a schiantarsi slavine». —
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