Renato Moro lascia il Parco «È immobile e privo di idee»

SOSPIROLO. «Ero imbarazzato a rimanere in quel consiglio». È questa la motivazione che ha spinto il sindaco di Sospirolo, Renato Moro, a rassegnare le dimissioni dal consiglio dell’ente Parco. Una...

SOSPIROLO. «Ero imbarazzato a rimanere in quel consiglio». È questa la motivazione che ha spinto il sindaco di Sospirolo, Renato Moro, a rassegnare le dimissioni dal consiglio dell’ente Parco. Una decisione che non sorprende, visti i diversi attacchi fatti da Moro al Parco, soprattutto negli ultimi due anni. Stavolta però il sindaco di Sospirolo ha deciso di passare dalle parole ai fatti, e ha inviato una lettera con le sue dimissioni.

«L’ho fatto perché ormai ero imbarazzato a rimanere in quel consesso», spiega il sindaco. «Alcune persone sono valide, altre meno». Moro se la prende con chi si trova nel consiglio perché «nominato da Roma. Le nomine politiche non vanno bene, perché non sono basate sulla professionalità delle persone». Sotto il mirino di Moro finisce soprattutto il presidente, Benedetto Fiori: «La gestione Martino - De Zordo andava bene, sono stati lanciati e sviluppati molti progetti. Adesso? Immobilismo totale».

«L’ente Parco è congelato», prosegue Moro. «Un ente che chiude un bilancio con un avanzo di amministrazione di 400 mila euro significa che non ha progetti, idee. Pensiamo all’elettrificazione di Pian Falcina. Se ne parla da anni, e ancora non la vediamo. Il Comune di Sospirolo aveva fatto la sua parte, prendendo contatti con l’Enel, mettendo da parte 100 mila euro per contribuire alle spese, ma se il Parco non si muove non possiamo fare nulla». E ancora attacchi per come è gestita l’area, che è oggetto di un piano di riqualificazione da anni: «Così com’è non funziona», chiosa Moro.

Tutte cose che, messe l’una dietro l’altra, hanno convinto il primo cittadino a mettere la parola fine alla sua esperienza nel consiglio del Parco. In verità da qualche tempo Moro non partecipava neanche più alle riunioni del consiglio, e non ha problemi ad ammetterlo: «Se dovevo andare solo per sentire parlare di continuo del problema con il direttore... A un certo punto bisogna andava oltre».

«Questo ente ha perso il contatto con gli enti locali, non c’è più rapporto», conclude il sindaco di Sospirolo. «Non so se il mio posto verrà rimpiazzato, vedranno loro».

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