Rapina di formaggio nel supermercato: processo da rifare
CORTINA. Rapina di un pezzo di formaggio: tutto da rifare. Il pubblico ministero Tollardo aveva appena chiesto una condanna a sette mesi per un anziano di Cortina e il difensore Barzon l’assoluzione perché il fatto non sussiste, quando il gup Scolozzi ha disposto un’integrazione istruttoria, invece di ritirarsi in camera di consiglio ed elaborare la sentenza. Nell’abbreviato di ieri mattina, il giudice non si è limitata agli atti della pubblica accusa, sostenendo che non bastassero ad arrivare a una pronuncia di assoluzione o di condanna. Rinvio al primo ottobre, quando si ripartirà dalla discussione e la situazione dovrà essere per forza più chiara di così.
Nel frattempo, il direttore del supermercato ha ritirato la querela per il valore di cinque euro. Un’altra possibile soluzione poteva essere la derubricazione da rapina impropria in furto semplice, ma non è stata presa in considerazione dal giudice. I fatti contestati dalla Procura della Repubblica sono di due anni fa: c’è bisogno di altro tempo per un chiarimento.
Secondo una prima ricostruzione, l’ottantenne ampezzano, senza precedenti penali per reati contro il patrimonio, entra nel grande magazzino in un giorno come tanti altri. Si dirige verso il banco frigo dei latticini e viene visto prelevare un pezzo di formaggio di qualità e già confezionato, che costa pochi euro. È da quel momento che viene tenuto d’occhio dal personale del negozio fino al suo arrivo alla cassa, dove non paga nulla, ma viene bloccato dal direttore, che sostiene fin da subito l’ipotesi che sia avvenuto un furto.
Il cliente nega di aver preso qualsiasi cosa, però questo non convince il dipendente, che decide di chiamare i carabinieri della Compagnia. Nel giro di pochi istanti, l’anziano dà una spinta all’addetto e se ne va prima che venga dettata la querela. Quello che poteva essere un furto aggravato, ammesso che sia davvero avvenuto, diventa una rapina impropria. Anche se il formaggio non verrà mai più ritrovato, nemmeno nel frigorifero dell’indagato, durante la successiva perquisizione domiciliare chiesta e ottenuta dal pubblico ministero.
Rinviato giudizio per l’ipotesi di reato di rapina impropria, l’uomo ha scelto di farsi giudicare secondo il rito abbreviato, consigliato dal suo legale di fiducia. Ieri una complicazione. —
G.S.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi