Quattro bellunesi verso l’Aconcagua

La spedizione parte domani alla volta di Mendoza, saliranno lungo la via dei polacchi, versante sud
Di Alessia Forzin

BELLUNO. In lingua quechua il suo nome significa “sentinella di pietra” o “sentinella bianca”.

L'Aconcagua, la montagna più alta della cordigliera delle Ande e seconda per altezza solo ai colossi himalayani con i suoi 6962 metri, è da sempre meta ambita per gli appassionati di alpinismo.

Proveranno a raggiungerne la cima quattro bellunesi, che stanno preparando gli zaini per la spedizione. Fabio De Mas, Davide Pezzei, Lelio De Bernardin e Daniele Alberti partiranno domani per raggiungere l'Argentina.

L'aereo che li porterà in Sudamerica decollerà da Venezia, e via Madrid e Santiago del Cile li condurrà a Mendoza, alle porte del Parco provinciale Aconcagua. Da qui, dai 2400 metri di altitudine, inizierà la loro scalata lungo la via dei polacchi, che si trova nell'impegnativo versante sud della montagna.

La discesa, invece, avverrà lungo la via normale, sul versante nord. Ci vorranno venti giorni per completare la spedizione, che si presenta impegnativa ma che permetterà ai quattro amici di abbracciare l'intera montagna, e di gustarne insieme fascino e difficoltà.

«È la prima esperienza che facciamo assieme», racconta Fabio De Mas, 39enne bellunese imprenditore nel settore edile (con il fratello Annibale e il padre Eugenio amministra la De Mas Annibale & co.).

Amante della poesia, l'altra sua grande passione è la montagna: ha sceso con gli sci le principali vette dolomitiche e il monte Bianco, e ha al suo attivo una ventina di ascensioni sui quattromila alpini.

Nel 2010 ha raggiunto la vetta del Kilimanjaro (5895 metri), insieme a Davide Pezzei, e l'anno successivo ha partecipato ad una spedizione al Cho Oyu, che con i suoi 8201 metri rappresenta la sesta montagna più alta della terra.

Il meteo e qualche disturbo fisico l'hanno costretto a fermarsi a 6600 metri.

Adesso De Mas è pronto per un'altra avventura: la conquista dell'Aconcagua. «È un sogno che abbiamo da due anni», spiega a un paio di giorni dalla partenza. «Sappiamo bene che è un obiettivo ambizioso, troveremo delle condizioni climatiche difficili soprattutto per il freddo e il vento, ma siamo pronti».

Con lui ci saranno Davide Pezzei, trentenne bellunese impiegato in banca, il dentista Daniele Alberti e Lelio De Bernardin, operaio, il più “vecchio” del gruppo con i suoi 47 anni.

Quattro amici grandi appassionati di alpinismo che hanno in curriculum diverse esperienze sulle vette più affascinanti dell'Italia e del mondo. De Mas si è preparato a questa spedizione con un'attenta preparazione fisica, soprattutto facendo sci alpinismo. Tra gli scogli da superare, giunti ai piedi dell'Aconcagua, ci sarà l'acclimatamento: «Sarà un'ascensione graduale», continua De Mas. «Ci siamo appoggiati ad un'agenzia del posto che ci aiuterà a raggiungere il campo base, a 4000 metri. Praticamente sarà come iniziare l'ascesa dalla cima del monte Bianco. Da lì in poi dovremmo proseguire da soli, ma valuteremo se avvalerci di una guida».

Nel bagaglio da portarsi sulle spalle saranno stipati scarponi, ramponi e abbigliamento adeguato, oltre a un telefono satellitare per raccontare, giorno per giorno, la spedizione: la si potrà seguire sul diario che De Mas terrà sul sito www.gobelluno.it.

Per non perdere neanche un istante della conquista di una delle montagne più affascinanti e temute del pianeta. Un luogo in cui l’uomo si rivela per quello che è, senza artifici, senza inganni, in cui è solo con se stesso e la natura maestosa e, a volte, spaventosa. Ma anche per questo assolutamente straordinaria.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi