Pubblicate altre telefonate tra Paniz e Lavitola

Il «faccendiere» parla col parlamentare di legittimo impedimento e cerca di metterlo contro il collega Ghedini
Il capogruppo del PDL alla Giunta per le autorizzazioni Maurizio Paniz durante la discussione della proposta di legge: Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento (Testamento Biologico) alla Camera dei Deputati, Roma, 06 Luglio 2011. ANSA/SAMANTHA ZUCCHI
Il capogruppo del PDL alla Giunta per le autorizzazioni Maurizio Paniz durante la discussione della proposta di legge: Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento (Testamento Biologico) alla Camera dei Deputati, Roma, 06 Luglio 2011. ANSA/SAMANTHA ZUCCHI

BELLUNO. Anche ieri il quotidiano la Repubblica ha pubblicato un’intera pagina con stralci di intercettazioni telefoniche intercorse, nell’autunno del 2009, tra il faccendiere e direttore dell’Avanti Valter Lavitola ed il deputato bellunese Maurizio Paniz. L’oggetto delle telefonate è la legge sul legittimo impedimento.

E’ il 4 novembre e - scrive la Repubblica - “Paniz ha inviato una bozza sul legittimo impedimento che Lavitola gli ha commissionato per portarla a Berlusconi”.

Paniz «Valter eccomi».

L. «Maurizio disturbo?».

P.«No, non disturbi mai».

L. «Mi sono guardato solo adesso tutta la cosa che mi sembra perfetta, ti confesso. (...) Come leggi dai giornali sostanzialmente Berlusconi sta opponendo ai vari processi il fatto che lui ha degli impegni e pertanto ha tantissimo impedimento... Facendo l´avvocato del diavolo, spiegami una cosa, qual è l´interesse a fare una norma del genere?».

P. «Perché con una norma così il giudice è obbligato al rinvio, senza la norma il giudice può valutare discrezionalmente la portata dell’impedimento. C’è una differenza abissale».

L. «Per cui dopo un impedimento, due impedimenti, tre impedimenti, il giudice può dire questo non è un legittimo impedimento».

P. «Esattamente. Ma può dirlo anche al primo colpo, questo non è un legittimo impedimento. Ma se c’è la norma che invece prevede che quello sia un legittimo impedimento, il giudice non può evitarla. C’è una differenza abissale».

L. «Perché oggi la norma prevede che il giudice a sua discrezione può valutare questo, giusto?».

P. «Sì, però oggi prevede che quella tipologia d’impegni non sia considerata un legittimo impedimento, l’incontro internazionale per presiedere il meeting sulla fame, come lui ha indicato mi pare, non è un legittimo impedimento oggi».

Durante la telefonata Lavitola manifesta gratitudine a Paniz per la sua consulenza.

Lavitola: «Quando sei qui hai la pizza pagata a vita».

P. «Almeno non morirò di fame, questa è una consolazione».

L. «Date le tue scarsissime finanze».

P. «Sai nella vita non si sa mai quello che può succedere, è sempre meglio avere un credito piuttosto che un debito».

Dalle intercettazioni telefoniche intercorse tra Lavitola e Paniz emerge, come scrive Repubblica, la volontà del faccendiere di mettere l’avvocato bellunese contro il suo collega Niccolò Ghedini, il legale di Berlusconi. Ma leggendo l’intercettazione Paniz non “abbocca”. Lavitola si spertica in lodi e racconta che, parlando con lui, il premier Berlusconi ha detto, riferendosi a Paniz: «... è uno dei più bravi che abbiamo». Paniz, ovviamente, ringrazia compiaciuto. Curiosa anche la telefonata, intercorsa tra il questore della Camera Francesco Colucci e Lavitola, in cui si dice che “Paniz non sembra manco di Forza Italia” ed incassa anche l’apprezzamento di Vincenzo Siniscalchi del Pd.

Colucci (riferendosi a Paniz): «Quello là è una bravissima persona...».

Lavitola: «Eh?Ottimo, ottimo. Pensa che ieri ho visto Siniscalchi per la stessa cosa e quando gli ho detto che ho trovato uno di Forza Italia che non sembra manco di Forza iItalia tanto è bravo e serio, lui mi ha detto, chi è, Paniz?».

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