Prostituzione al Tre Gai: due condanne a quattro anni
FELTRE. Prostituzione al Tre Gai: quattro anni e 4 mila euro a testa di multa per i gestori del ristorante di Villapaiera, Gianluigi De Cian e Fatima Rhourab. I due sono stati condannati in abbreviato per favoreggiamento e sfruttamento dal gup Montalto anche a un anno di casa di lavoro e a quattro anni d’interdizione dai pubblici uffici. Il materiale sequestrato sarà confiscato e distrutto.
Quasi tre ore di camera di consiglio, per arrivare alla sentenza di primo grado, dopo che il procuratore Pavone non aveva replicato e di conseguenza nemmeno i difensori De Vecchi e Serrangeli. Quest’ultimo aveva chiesto di poter produrre dei documenti nuovi, che però non sono stati ammess, pertanto saranno riproposti nel processo d’appello, che sarà allestito, dopo che saranno passati i 45 giorni per le motivazioni.
Le richieste di condanna della procura della Repubblica erano state più pesanti: otto anni e 15 mila euro di multa a testa. Mentre le pene accessorie sono state esattamente sentenziate, compresa la misura di sicurezza. De Cian e Rhourab rimangono agli arresti domiciliari, rispettivamente tra Sedico e il comune trevigiano di Borso, anche se il locale è stato chiuso dalla questura e la licenza è stata restituita. Il pericolo di ripetere il reato adesso non c’è davvero più (le altre discriminanti sarebbero il pericolo di fuga e quello dell’inquinamento delle prove), premesso che le inchieste sono state due e per la stessa ipotesi di reato.
A proposito del locale, il proprietario dell’immobile aveva provato a entrare nel processo, costituendosi parte civile, per chiedere un risarcimento danni, ma la sua scelta era stata considerata tardiva.
Non sapeva che in quell’osteria - ristorante si praticava anche la prostituzione, nel privè del seminterrato con i sei divanetti protetti da pesanti tende e non rischia nulla dal punto di vista penale.
Peraltro, secondo le difese non si trattava né di favoreggiamento né di sfruttamento, perché i patti tra le ragazze erano chiari e scritti: non dovevano farsi toccare dai clienti, il massimo consentito era uno spogliarello fino alla biancheria intima. Serrangeli è subentrato in corsa a un collega e va anche oltre: i due reati non si sarebbero consumati, perché non ci sarebbe stato alcuno scambio di denaro. La consumazione costava otto euro sopra, 10 sotto e i 50 erano per lo spettacolino. Se le ragazze hanno fatto di più, è successo non solo su loro iniziativa, ma anche gratuitamente.
Ai primi di giugno, De Cian e Rhourab erano stati arrestati e portati a Pordenone e Venezia. Poi i domiciliari e ieri la sentenza.
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