Prossimi i lavori sulla strada verso Rizzios
Sarà sistemato l’ultimo dei muri di controripa, indebolito dai passaggi dei mezzi pesanti

CALALZO. Trentacinquemila euro per sistemare uno dei muri di sostegno lungo la strada che porta alla borgata di Rizzios, in comune di Calalzo.
L’intervento, che partirà a breve, è stato deliberato la scorsa settimana dalla giunta.
«Il muro verrà rinforzato. In pratica, si procederà ricostruendolo con il calcestruzzo», spiega il sindaco, Luca De Carlo, «un’operazione che è già stata portata avanti su tutti gli altri muri di controripa di Rizzios. Quello su cui si interverrà ora è l’unico mancante». Negli ultimi otto anni, a Rizzios sono state realizzate quattro nuove abitazioni. «E il passaggio dei mezzi pesanti si è fatto sentire lungo la strada», continua il sindaco. «Questo intervento si rende quindi assolutamente necessario per mettere in sicurezza l’accesso alla borgata e per far sì che altre persone, in futuro, possano decidere di costruire ancora a Rizzios». Attualmente sono una trentina le persone che vivono nella borgata, la quale permette tuttora di osservare quali fossero le caratteristiche essenziali dell’antico insediamento abitativo cadorino. «In questi anni abbiamo favorito, come Comune, la costruzione di nuovi fabbricati, dando tutto il nostro supporto concreto ai privati», sottolinea il primo cittadino. «In una delle ultime abitazioni realizzate c’è anche un b&b. L’obiettivo è che Rizzios cresca ancora». De Carlo, ancora una volta, non nasconde il suo grande amore per la borgata di cui è originario, che definisce «il cuore dell’abitato di Calalzo». «Oltre alla posizione splendida, da cui si gode di un gran panorama, Rizzios è un paese operoso e ricco di fascino», precisa. «Può inoltre vantare la presenza della chiesetta di Sant’Anna, con dipinti ad olio del XVII secolo e reliquiari restaurati negli anni Ottanta, oltre alla pianeta seicentesca appartenuta al Beato Padre Marco d’Aviano». Rizzios è anche patria di uomini la cui fama ha varcato i confini nazionali: si pensi ai fratelli Frescura, fondatori della prima fabbrica d’occhiali del Cadore e d’Italia alla fine dell’Ottocento.
Martina Reolon
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