Prosegue il restauro dell’organo di Fusine: è unico al mondo con le sue canne di legno

LO STRUMENTOGrandi artigiani per un organo unico. L’azienda dei fratelli Francesco e Piero Ruffatti, che dal 1940 a Padova produce e ripara gli organi più belli del mondo, sta restaurando il prezioso...
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - RESTAURO ORGANO IN LEGNO FRANCESCO RUFFATI
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - RESTAURO ORGANO IN LEGNO FRANCESCO RUFFATI

LO STRUMENTO

Grandi artigiani per un organo unico. L’azienda dei fratelli Francesco e Piero Ruffatti, che dal 1940 a Padova produce e ripara gli organi più belli del mondo, sta restaurando il prezioso strumento della chiesa di San Nicolò di Fusine di Val Zoldo.

Si tratta di un organo straordinario, perché costruito, intorno al 1810, dall’artista-artigiano locale Agostino De Marco Brunet (nato a Brusadaz nel 1777), che si era ispirato alla scuola organaria di Venezia, guidata da Gaetano Callido, originario di Este. Uno strumento musicale unico al mondo, perché costruito non con canne di metallo e in forma quadrata, ma con canne di legno, ricavate dall’abete e dall’acero, realizzate in forma cilindrica, compresi tutti i tromboncini e i flauti interni.

Si sa poco di Agostino De Marco, una persona ricca di intraprendenza e vivacità intellettuale che, agli inizi del XIX secolo, decise di dotare la sua chiesa di questo organo. Una persona di alto ingegno, visto che ha sviluppato un procedimento per realizzare le canne d’organo in legno, ricopiando le fogge e le dimensioni delle canne della scuola veneziana settecentesca, mai applicato prima.

L’organo bellunese è arrivato nel laboratorio di via Facciolati un anno fa e sarà riconsegnato alla chiesa di Fusine nella prossima primavera. Il costo complessivo del restauro è di 100 mila euro. Tutti soldi raccolti da un apposito comitato che si è costituito due anni fa in Val Zoldana, guidato dall’arciprete don Moreno Baldo, e con un contributo della Cei.

Il restauro dell’organo di Fusine sta destando tantissimo interesse. Tant’è che sono già numerosi gli esperti arrivati nel laboratorio per osservare de visu il percorso dell’intervento. «Stiamo lavorando con il massimo impegno», spiega Francesco Ruffatti. «È veramente uno strumento unico al mondo e bellissimo da tutti i punti di vista. Non solo lo stiamo restaurando in tutte le sue componenti originarie, ma lo stiamo rivisitando alle radici, perché, nel corso degli anni, alcuni addetti ai lavori che ci avevano messo le mani addosso, invece di migliorarne la funzionalità, gli avevano arrecato gravi danni».

Dal 1940 ad oggi i Fratelli Ruffati hanno costruito e restaurato centinaia di organi, in genere destinati non solo a chiese cattoliche e protestanti, ma anche a sale musicali aperte al pubblico. Attualmente stanno rivisitando anche l’organo della chiesa di Santa Sofia, di Padova e stanno realizzando nuovi organi molto grandi anche per chiese che si trovano negli Stati Uniti d’America. Tra questi un organo, a tre tastiere, per una chiesa di Philadephia e un altro per l’ex chiesa Crystal Cathedral, in California, che era nata come chiesa protestante, ma che, adesso, è rinata come chiesa cattolica. –

Felice Paduano

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