Poste, a Mel montacarichi ko da 21 giorni: quintali di lettere non distribuite

All’ufficio postale di Mel di Borgo Valbelluna fa si è rotto il montacarichi per portare la corrispondenza dal piano sotterraneo al primo, bloccando tutto mentre i portalettere consegnano solo pacchi Amazon e raccomandate. I centri di raccolta delle lettere sono ormai intasati a tal punto che per ben due volte lo Spisal ha eseguito dei controlli ai centri postali di Agordo e Pieve di Cadore sanzionando la società. Intanto il personale appena può se ne va. Senza contare le chiusure estive per permettere ai dipendenti di fare le ferie.
«Sempre più critica la situazione delle Poste in provincia di Belluno», lancia l’allarme il segretario della Slc Cgil, Luca Bof che fa il punto dello stato dell’arte degli uffici postali.
«Da tre settimane il montacarichi dell’ufficio recapito di Mel si è rotto e così la posta non riesce ad essere portata al primo piano, dove c’è l’ufficio competente, per essere smistata», denuncia il segretario della Slc Cgil provinciale che prosegue descrivendo quanto sta avvenendo a causa di questo inconveniente. «La posta normale viene tenuta al centro di Belluno, mentre le raccomandate e i pacchi Amazon, in virtù di un accordo siglato da Poste con la società di Bezos, vengono portati al centro postale di Feltre dove ogni mattina arrivano i postini di Mel per prendere questi prodotti e tornare nella frazione di Borgo Valbelluna per la consegna. Al termine tornano a Feltre».
E la posta normale che fine fa? «La posta normale tra cui ci sono anche le lettere con le fatture di luce, gas e acqua, restano in giacenza, in attesa che il montacarichi sia aggiustato. Credo che ormai ci saranno quintali di corrispondenza da smaltire. Ma sicuramente quando il problema del montacarichi sarà risolto non sarà umanamente possibile per i portalettere riuscire a recapitare tutto il materiale nel giro di pochi giorni, anche perché a questa corrispondenza si aggiunge quella quotidiana e così qualcuno si troverà magari con bollette scadute e lettere di sollecito di pagamento. E già qualche cittadino si è rivolto agli sportelli degli uffici postali protestando per i ritardi nel recapito. Peccato però che l’impiegato non possa dare spiegazioni in merito e non ne sia responsabile», continua Bof che si dice sconcertato per questa situazione. «Mi chiedo come possono succedere cose del genere ad una società che vanta miliardi di utile».
La situazione è già stata segnalata dal sindacalista che sottolinea come «anche i portalettere sono arrabbiati anche perché è anche a loro che i cittadini, che dopo anni di servizio nella frazione conoscono bene, si rivolgono per chiedere spiegazioni».
Ma le criticità non sono finite qui. «Purtroppo malgrado il personale dello Spisal sia stato già due volte ai centri recapito di Agordo e Pieve di Cadore per la situazione insostenibile che si è creata, ad oggi l’azienda non ha fatto nulla», continua il sindacalista. «Ai centri di Agordo e Pieve ci sono ormai solo pacchi, anche voluminosi e le condizioni per chi ci lavora sono al limite della sicurezza, perché i dipendenti non riescono nemmeno più a camminare dentro i locali per la quantità di materiale accumulata. Da parte mia ho segnalato tempo fa questa cosa allo Spisal, cioè al Servizio per la sicurezza sul lavoro dell’Ulss 1 Dolomiti che ha fatto i sopralluoghi ben due volte in entrambi i centri evidenziando le criticità da me sollevate e sanzionando Poste. Ad oggi non è cambiato nulla. Come sindacato», prosegue ancora Bof, «abbiamo sollecitato ormai da anni la società perché cerchi altri locali più idonei, ma senza alcun risultato».
Infine resta la questione del personale e delle chiusure degli sportelli. «A Belluno entro l’estate si dovrebbero registrare 26 stabilizzazioni di portalettere: un numero che sembra elevato, ma che in realtà non è così, visto che non riuscirà a coprire tutte le carenze per pensionamenti e trasferimenti. Inoltre con l’ufficio di Sovramonte e quello di Fonzaso chiuso per lavori, l’utenza dove deve andare per avere il servizio? A Lamon ed Arten se i cittadini possono, ma qui gli sportelli non sono stati potenziati, e c’è sempre lo stesso numero di personale che non riesce a far fronte alle richieste. Soltanto l’altro giorno ad Arten la coda di utenti per accedere alle Poste arrivava fino in piazza. Sono situazioni insostenibili per tutti».
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