Porsche, Jaguar e soldi distratti dal fallimento

belluno. Circa due milioni di euro distratti dalla società che stava fallendo. Sono quattro le persone a processo con l’accusa di bancarotta fraudolenta nell’ambito del fallimento della società Alles srl di Alpago: David Calvi di 33 anni amministratore di fatto e unico fino al 2013; Alessio Stefani di 43 anni amministratore unico dal 2013 al 6 aprile 2016 (la società è fallita l’11 ottobre 2016); Alessandro Zamperetti di 39 anni amministratore unico dal 7 aprile 2016 al fallimento (tutti difesi da Frapiccini e Valenti) e Alexander Perenthaler di 42 anni amministratore della Mind Trade Ltd con sede a Londra (avvocato Antonio Prade). I fatti risalgono al periodo compreso tra il 2014 e il fallimento, durante il quale, secondo l’accusa, gli imputati avrebbero a vario titolo distratto e occultato beni mobili e liquidità aziendale, per un ammontare di circa due milioni di euro, utilizzando società fittizie o create ad hoc dagli stessi amministratori e un sistema di false fatturazioni.
A Calvi e a Stefani viene contestata la vendita di una Jaguar e una Porsche (valore 115 mila euro) nel 2015 alla nuova società 997 Immobiliare srl, che non avrebbe mai corrisposto le quote societarie corrispondenti al valore del patrimonio ceduto dalla Alles. Inoltre i due non avrebbero restituito materiale informatico per 40 mila euro ricevuto con contratto di locazione finanziaria da una società di Milano, oltre a occultare vari beni strumentali della società (un trattore e altre macchine) e 120 mila euro di liquidità aziendale, trasferiti con bonifico alla 997 (di cui Stefani era socio unico e amministratore) e poi da questa girati a Calvi su un conto indisponibile. Il solo Stefani avrebbe, secondo le risultanze dell’indagine coordinata dal sostituto procuratore Roberta Gallego, distratto anche il residuo capitale indisponibile di 402 mila euro e altri 393 mila euro dai conti correnti della Alles sul conto austriaco della società Askl e su quello di Fraco Rosso srl in nome della Askl per forniture inesistenti.
Zamperetti e Perenthaler avrebbero sottratto e distratto beni per un milione e 226 mila euro (scarpe e abbigliamento) in ragione di una scrittura privata con la Mind Trade ma a fronte di due sole fatture e senza che le merci siano mai state spedite. Zamperetti è accusato anche di aver fatto sparire le scritture contabili nei giorni precedenti al fallimento. Le parti offese sono l’agenzia delle entrate e la massa dei creditori.
Ieri sono stati ascoltati i primi testimoni dell’accusa. Si prosegue l’8 aprile con il curatore fallimentare e i testi della difesa. —
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